#Orientamento

Lavori del futuro, come scoprire cosa fare da grande: l’intervista all’Head of Talent Development di Randstad

26 febbraio 2020

Orientamento professionale: cosa faccio dopo le superiori?

“Cosa vuoi fare da grande?” È forse una delle domande che spaventa di più gli studenti, sia perché spesso non si ha un’idea precisa del nostro futuro sia perché ognuno di noi sa che prima o poi dovrà cercare di darsi una risposta. Scegliere un percorso professionale, soprattutto in un mondo del lavoro in forte cambiamento e altamente competitivo come l’attuale, non è certo facile: quali saranno i lavori più richiesti nei prossimi anni? Quali competenze sviluppare? Dubbi a cui è difficile rispondere perché la vera risposta è una: dipende. Tuttavia, abbiamo intervistato Federica Muzzi, Head of Talent Development di Randstad – tra le aziende più importanti nel mondo della ricerca, selezione e formazione delle risorse umane – che ci dà alcuni consigli fondamentali per andare alla scoperta del nostro futuro lavorativo.

Come avvicinarci al mondo del lavoro? Risponde Federica Muzzi di Randstad

D: Partiamo da lontano, dalla scelta della scuola superiore: è meglio puntare su un liceo che dà competenze più generali, oppure su un istituto tecnico in cui si acquisiscono già delle competenze specifiche utili per intraprendere successivamente un lavoro specializzato?  R: Né l’una né l’altra: in ottica lavorativa futura è importante che la scuola sia un’opportunità piacevole e stimolante in cui lo studente possa esprimere al meglio il suo potenziale e, conseguentemente, costruire un percorso verso il suo futuro. Nel mondo del lavoro sicuramente le competenze tecniche sono molto molto richieste ma anche le soft skills, ossia le competenze trasversali (che identificano la tua persona e la tua personalità), sono fondamentali. D: Se arrivo in 4-5° superiore e non ho idea di cosa fare da grande, come posso capire quale strada intraprendere? R: Ascolta chi ti conosce bene, qualcuno che stimi e che può darti un consiglio disinteressato rispetto al tuo futuro, altrimenti utilizza un metodo più “scientifico” come ad esempio i test di orientamento. Potrebbe essere sempre utile anche riuscire a fare uno stage in azienda, o iniziare con l’alternanza scuola-lavoro che ti permette di avere già un’idea concreta su determinati tipi di lavoro.  D: Quali sono le skills che saranno sempre più richieste per entrare nel mondo del lavoro? R: Sicuramente sarà sempre più importante avere una mentalità flessibile e capacità di adattamento rapido per stare al passo con i cambiamenti dovuti alla trasformazione digitale; oltre che empatia, orientamento a trovare soluzioni ed a collaborare con gruppi eterogenei. D: Nei prossimi anni saranno sempre più richieste figure fortemente specializzate in un settore oppure figure con competenze più generali? R: Anche qui, dipende dai campi e dai settori. Tendenzialmente è innegabile che viviamo in una società multitasking e complessa che richiede grande competenza trasversale e flessibilità oltre alla visione di insieme. Sicuramente però una preparazione nelle materie STEAM (Science, Technology, Engineering, Art and Mathematics) può rappresentare una marcia in più per entrare nel mondo del lavoro del futuro. Trovate qui la seconda parte dell'intervista all'Head of Talent Development di Randstad: Per approfondire, leggi anche: (Foto Credits copertina: Pixabay)
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