Maturità 2019 Prima Prova: tracce svolte sul 150esimo anniversario della tavola periodica
In questi ultimi giorni di scuola, tra ripetizioni e pronostici, non si può non dare un'occhiata
tototema per la
Prima prova di Maturità 2019. La domanda è una sola: quali
tracce avrà scelto il
Miur? Tra gli argomenti più papabili legati agli
anniversari e alle
ricorrenze c'è la
tavola periodica, la cui nascita risale a 1
50 anni fa. La colorata tavola degli elementi odiata da tutti coloro che non amano la chimica potrebbe diventare
traccia di Prima Prova 2019 visto anche che il Ministero ha dedicato degli eventi speciali per ricordare l'invenzione di
Ivanovič Mendeleev. La nascita della tavola periodica potrebbe essere oggetto di un
testo argomentativo o di un tema d'attualità? Scopriamo insieme tutti i possibili
svolgimenti!
Qui trovate tutte le altre tracce svolte su anniversari e ricorrenze:
Tavola periodica e la sua nascita: riassunto per la Maturità 2019
Ogni anno sono milioni gli studenti delle scuole superiori che si trovano davanti questa variopinta ed enigmatica tavola, redatta ormai 150 anni fa dal chimico russo
Dmitrij Ivanovič Mendeleev: in realtà la storia di come si sia arrivati alla creazione di essa è ben più lunga di quello che ci si può aspettare.
La maggior parte degli scienziati fa risalire le origini della tavola periodica agli studi condotti da
Lavoisier, chimico francese del ‘700: egli dedicò molti anni allo studio degli elementi, sostanze che non possono essere “smontate” in sostanze ancora più semplici. Fu nel 1789 che pubblicò una prima lista di 33 elementi identificati, ben conscio che molti altri ne sarebbero stati aggiunti: un primo tentativo di ordine negli studi insomma. Venne però condannato a morte 5 anni dopo la sua pubblicazione dal popolo rivoluzionario francese e decapitato.
Nello stesso anno
Proust, che continuò gli studi di Lavoisier, cominciò a migliorare i già importanti progressi del suo predecessore, scoprendo che i composti mantenevano esattamente la somma del peso degli elementi che lo andavano a comporre, nelle loro esatte proporzioni. Fu però
Dalton a completare la teoria, enunciando che “quando due elementi si combinano tra loro per formare composti, una quantità di un elemento si combina con quantità multiple dell’altro, che stanno tra loro come numeri piccoli e interi.” Per spiegare la legge, Dalton assunse per la prima volta l’ipotesi di esistenza degli atomi, minuscoli componenti indivisibili, invisibili all’occhio umano.
In pochi anni, quindi, i tre scienziati avevano fatto scoperte importantissime, scoprendo ed enunciando anche le tre leggi fondamentali della chimica, ovvero le “Leggi ponderali”, cui ora doveva essere dato un ordine: fu il chimico
Jöns Jacob Berzelius a riordinare la nomenclatura degli elementi, usando lettere come abbreviazioni per rappresentarli ed aggiungendo numeri accanto ad esse per indicare le proporzioni tra i vari elementi ( ad es. il “2” in H2O). Quelle lettere e quei numeri sarebbero finiti nella tavola periodica degli elementi e ancora oggi sono essenziali. Ma non solo: dopo aver fatto ciò, utilizzò
l’elettrolisi su moltissimi composti, completando la futura tavola periodica con una serie di elementi la cui conoscenza oggi ci pare banale, ma che a quell’epoca non lo era affatto.
Mentre infuriavano le scoperte, molti si chiedevano come si potesse mettere ordine in questo trambusto: per farlo, si esaminarono le caratteristiche chimiche e di comportamento delle numerose sostanze elementari e si scoprì che alcune di esse potevano essere raggruppate per comportamenti simili ed ordinate poi per peso atomico, ma ancora non si trovò un capo alla vicenda. Fu all
’università di San Pietroburgo che tra fine febbraio e i primi giorni di
marzo del 1869, Mendeleev lavorò per dare un senso agli elementi: fu, a detta di molti, un lavoro senza sosta che lo tenne sveglio per giorni ma che lo avrebbe fatto diventare celeberrimo e ricordato nella storia della chimica. Ordinò gli elementi per
peso atomico in lettura orizzontale, mentre i
gruppi verticali stavano a rappresentare gli
atomi con in comune le stesse caratteristiche (per un totale iniziale di sette gruppi, poi diventati otto), da cui la definizione di “periodica” (periodicità delle caratteristiche degli elementi): lasciò liberi alcuni spazi, ritenendo che molti elementi non erano stati ancora scoperti e ricevendo numerose critiche, ma il tempo gli diede poi ragione dimostrando la sua profonda conoscenza ed il suo profondo acume: la scoperta dei gas nobili, di alcuni semimetalli pesanti e così via portò al completamento della tavola come la conosciamo oggi. Ma siamo sicuri che da qualche parte, nell’universo, ci sono elementi ancora non conosciuti che sono assenti sulla tavola.
Tra le tracce papabili, di certo il testo argomentativo è un importante candidato.
- Titolo: Il titolo del testo argomentativo ha una importante valenza di presentazione di ciò che si vuole esporre nella stesura del tema: incentratevi bene sulla traccia, riflettete, fatevi una scaletta con tesi ed antitesi, poi elaborate un breve titolo ad impatto.
- Svolgimento: la stesura di un testo argomentativo su tale tematica di certo non è facile: come trovare una tesi ed un’antitesi? Beh le soluzioni possono sembrare oscure, ma una nostra proposta è quella di incentrarsi sull’importanza dello studio scientifico e della scoperta, facendo magari un parallelo con le polemiche recenti per i soldi spesi nella ricerca e nello studio sui buchi neri: qualcuno avrebbe mai pensato nel ‘700 che lo studio degli elementi avrebbe permesso la conoscenza di elementi nucleari, che hanno portato sia all’atomica sia alla possibilità di cura di alcuni tipi di tumore (ad es. alla tiroide, o al surrene)? La conoscenza apre sempre a vie inesplorate e da percorrere.
- Consigli: il mio consiglio principale è quello di non dilungarvi e di non esprimere pareri discordanti: nel testo argomentativo sono fondamentali la coerenza e la semplicità di ciò che si espone.
Il tema di attualità è una traccia fortemente probabile, soprattutto se correlata al fatto che sia il 150esimo anniversario.
- Titolo: dopo aver esaminato i documenti, averli scelti ed aver fatto la scaletta, un titolo di presentazione adeguato può farvi ben figurare e ben presentare il tema.
- Svolgimento: il tema d’attualità prevederà l’utilizzo di un documento per la stesura di un testo cui poi voi dovrete dare la vostra impronta: sono molte le tematiche da poter utilizzare qui, dal progresso scientifico, all’importanza del sostegno della ricerca scientifica e dello studio, la fuga di cervelli verso paesi esteri e così via.
- Consigli: non utilizzare per forza tutto il contenuto del documento; un’attenta selezione vi potrà certamente facilitare l’opera ed al contempo permettervi di inserire delle chicche personali. Siate lineari, concisi e coerenti, non uscendo fuori traccia.
(Foto Credits: Pixabay)