La
Maturità 2019 è ormai l'incubo dei maturandi, che vorrebbero sapere almeno chi sono gli
autori scelto dal
Miur per l'
analisi del testo di
Prima Prova dell'
Esame di Stato. Non possiamo purtroppo saperlo prima del
19 giugno; tuttavia non sarete soli in questo difficile momento, in quanto ScuolaZoo ha pensato bene di preparare una serie di guide sugli
autori più gettonati. In questo articolo parleremo di
Salvatore Quasimodo, poeta che potrebbe essere uno dei più probabili per la
traccia di Prima Prova 2019. Come è arcinoto, infatti, i protagonisti delle
tracce letterarie sono uno degli argomenti di discussione preferite dagli esperti di esami scolastici, in quanto il
Miur non rivela assolutamente alcun dettaglio sui temi, preferendo colpire a sorpresa gli incolpevoli alunni. Ma quella dell'uscita di Quasimodo è una possibilità molto concreta, trattandosi di
uno degli autori più noti del '900 italiano, tra i periodi maggiormente apprezzati e frequentati dai dirigenti. Il suo nome dunque è particolarmente caldo, e sarà meglio arrivare preparati con un'infarinatura generale sulla sua
vita, la poetica e le sue opere.
Quale autore uscirà per la Prima Prova? Questa è la domanda a cui tutti gli studenti vorrebbero avere una risposta! Fatti un’idea su chi ha più probabilità di uscire con il nostro toto-autore:
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Foto: Wikimedia - Mondadori Publishers[/caption]
Prima prova maturità 2019 traccia su Quasimodo: quale uscirà?
Prima di gettarci a capofitto in questa disamina, cerchiamo di capire in che modo Salvatore Quasimodo potrebbe essere al centro della Prima Prova, dato che sono molte le
tipologie di tracce previste.
In primis è facile che il poeta possa comparire come autore scelto per l'
analisi del testo, che per l'appunto riguarda la lettura e lo svolgimento di un testo di prosa o poesia, analizzando il brano proposto, tratto da una delle opere di Quasimodo, e rispondere alle domande.
Prima prova maturità 2019: la biografia di Quasimodo
Salvatore Quasimodo nacque all'inizio del secolo scorso a
Modica, nel siciliano, più precisamente il
20 agosto 1901. L'infanzia è segnata dall'assenza del padre, in quanto questi svolgeva la professione di
capostazione e non poté seguire la moglie Clotilde nel borgo di Roccalumera, dove Salvatore trascorse infanzia e giovinezza. A 8 anni la famiglia si trasferì a Messina, dove un terremoto spaventoso e un maremoto provocarono ingenti danni: questo periodo, in cui i Quasimodo si trovarono a
vivere in un carro merci, rimase molto impresso nella memoria dello scrittore.
A 16 anni Quasimodo fondò una rivista letteraria,
Il Nuovo Giornale Letterario, che avrebbe visto la pubblicazione delle sue prime poesie. Due anni dopo, nel 1919, il giovane si traferì a Roma per finire gli studi di Ingegneria, poi abbandonati per problemi economici: costretto a lavorare in un magazzino, Quasimodo dovette
dividersi tra l'attività letteraria e quella di impiegato.
Solo a 25 anni riuscì a trovare un impiego come
geometra a Reggio Calabria, dove conobbe i fratelli Misefari, con i quali fece parte del locale movimento antifascista, e la
futura moglie Bice, più grande di 9 anni, alla quale avrebbe dedicato una poesia dopo la morte, avvenuta nel 1946. Nel 1948 sposò
in seconde nozze Maria Cumani, da cui ebbe un figlio.
Una volta ottenuto un
lavoro stabile, Quasimodo si dedicò maggiormente alla vocazione poetica. A Firenze, su invito di
Elio Vittorino (che aveva sposato la sorella Rosa), conobbe Montale: in questo periodo maturò il suo stile ermetico, A Genova, nel 1931, conobbe
Camillo Sbarbaro e pubblicò nel 1932 la sua seconda raccolta Oboe, nella quale meglio si definiva la sua poetica.
Solo nel 1938 lasciò il lavoro per dedicarsi alla letteratura, grazie a
Cesare Zavattini che lo prese con sé in un'impresa editoriale, cui si affiancò la
traduzione di lirici greci e la nomina a
professore presso il Conservatorio di Milano, incarico che mantenne fino alla morte. Sempre a Milano pubblicò l'antologia Poesie.
Durante il
periodo fascista Quasimodo, che pure professava idee contrarie al regime, collaborò con la rivista Primato, dell'allora ministro Giuseppe Bottai. Una sinergia che gli sarebbe stata rimproverata, insieme alla
supplica inoltrata a Mussolini per un contributo economico alla sua attività da poeta. Si rileva anche la mancata partecipazione attiva alla Resistenza, che sarebbe poi stata "giustificata" nel periodo successivo della poesia impegnata.
L'ultimo ventennio di vita è infatti caratterizzato dall'
iscrizione al PCI e dalla pubblicazione della raccolta Con il piede straniero sopra il cuore, che testimonia l'impegno morale e civile di Quasimodo, presente anche nelle produzioni successive quali La vita non è sogno, Il falso e il vero verde e La terra impareggiabile. L'ultimo evento importante, prima della dipartita nel 1968 a causa di un ictus, è la
vittoria del Premio Nobel per la letteratura nel 1958.
Prima prova 2019, autori: la poetica di Quasimodo
L'ispirazione poetica di Salvatore Quasimodo può essere divisa un po' brutalmente in fasi distinte. Nella prima, che inziia con la prima raccolta Acque e terre, i temi prevalenti sono quelli dell'
omaggio alla terra natale, la Sicilia, vista come un porto sicuro di tranquillità, lontano e visto con nostalgia perché lasciato da una decina d'anni. Questo legame con la Sicilia rimane in tutta la produzione di Quasimodo e si accompagna a una sorta di
angoscia esistenziale. Formalmente permane un'adesione a
moduli romantici e decadenti, con influssi dannunziani.
Ma con le raccolte successive - Oboe sommerso ed Erato e Apollion, del '32 e '36 - il poeta si avvicina all'
Ermetismo, anche in funzione antisentimentale e antiretorica. Inizia così il periodo della maturità, caratterizzato dalla ricerca della pace interiore attraverso il
rapporto travagliato con la divinità e con la terra natia, celebrata anche attraverso la
ripresa di miti e liriche greci. Il linguaggio si fa più scarno, la tendenza è quella all'
analogia e all'abolizione dello scarto logico evidente tra le parole, con un fraseggio caratterizzato dalla frantumazione e dall'
uso degli spazi bianchi in funzione musicale e allusiva (come se si trattasse di pause cariche di mistero).
Uno stile che in
Nuove poesie (dove è raccolta anche la celeberrima Ed è subito sera) si fa più disteso e comprensibile, con un'adozione di
metriche più regolari quali l'endecasillabo e i versi lunghi: emerge il desiderio di confrontarsi con la
vita quotidiana, la realtà delle persone comuni e un superamento della solitudine che attanagliava il poeta nel periodo precedente.
Lo scoppio della guerra e l'instaurazione del regime fascista segnano una nuova fase di
impegno civile e politico, che è caratterizzato da un
linguaggio molto più piano e comprensibile e da ritmi distesi, vicini al parlato. I temi dominanti sono quelli della guerra, dell'orrore davanti alla barbarie, la pietà per i soldati e le loro madri e l'appello alla pietà umana.
Nel cuore del poeta permane l'
amore per il Sud, ora visto come il luogo in cui permangono le ingiustizie e il dolore della guerra, anche se con altre forme. C'è una nuova
chiusura in se stesso del poeta, questa volta mediata dal rapporto con Dio e dagli affetti famigliari, come si vede in La vita non è sogno e Il falso e vero verde. La terra impareggiabile è invece una raccolta che fa quasi cronaca, con temi e situazioni prese dalla vita di tutti i giorni, mentre l'ultimo lavoro,
Dare e avere, del 1966, è attraversato da un
bilancio esistenziale e da un senso di morte imminente che fa registrare un ritorno alla lirica più intensa degli esordi ermetici.
Autore maturità 2018: le opere di Quasimodo
Raccolte di poesie
- Acque e terre, Firenze, sulla rivista Solaria, 1930.
- Oboe sommerso, Genova, sulla rivista Circoli, 1932.
- Odore di eucalyptus ed altri versi, Firenze, Antico Fattore, 1933.
- Erato e Apòllìon, Milano, Scheiwiller, 1936.
- Nuove Poesie, Milano, Primi Piani, 1938.
- Ed è subito sera, Milano-Verona, A. Mondadori, 1942.
- Giorno dopo giorno, Milano, A. Mondadori, 1947.
- La vita non è sogno, Milano, A. Mondadori, 1949.
- Il falso e vero verde (1949-1955), Milano, Schwarz, 1956.
- La terra impareggiabile, Milano, A. Mondadori, 1958.
- Dare e avere. 1959-1965, Milano, A. Mondadori, 1966.
Traduzioni
- Lirici greci, Milano, Edizioni di Corrente, 1940; maggio 1944, Mondadori.
- Virgilio, Il Fiore delle Georgiche, Milano, Edizioni della Conchiglia, 1942. - Milano, Gentile, 1944; Milano, Mondadori, 1957.
- Catulli Veronensis, Carmina, Milano, Edizioni di Uomo, 1945. - Milano, Mondadori, 1955.
- Omero, Dall'Odissea, Milano, Rosa e Ballo, 1945.
- Sofocle, Edipo re, Milano, Bompiani, 1946.
- Il Vangelo secondo Giovanni, Milano, Gentile, 1946.
- John Ruskin, La Bibbia di Amiens, Milano, Bompiani, 1946.
- William Shakespeare, Romeo e Giulietta, Milano, Mondadori, 1948.
- Eschilo, Le Coefore, Milano, Bompiani, 1949.
- William Shakespeare, Riccardo III, Milano, Edizioni del Piccolo Teatro, 1950. - Milano, Mondadori, 1952.
- Pablo Neruda, Poesie, Torino, Einaudi, 1952.
- William Shakespeare, Macbeth, Torino, Einaudi, 1952.
- Sofocle, Elettra, Milano, Mondadori, 1954.
- William Shakespeare, La Tempesta, Torino, Einaudi, 1956.
- Molière, Il Tartufo, Milano, Bompiani, 1958.
- Fiore dell'Antologia Palatina, Parma, Guanda, 1958.
- Edward Estlin Cummings, Poesie scelte, Milano, Scheiwiller, 1958.
- Ovidio, Dalle Metamorfosi, Milano, Scheiwiller, 1959.
- William Shakespeare, Otello, Collana Lo Specchio, Milano, Mondadori, 1959.
- Euripide, Ecuba, Urbino, Armando Argalìa Editore, 1962.
- Conrad Aiken, Mutevoli pensieri, Milano, Scheiwiller, 1963.
- Euripide, Eracle, Urbino, Armando Argalìa Editore, 1964.
- William Shakespeare, Antonio e Cleopatra, Milano, Mondadori, 1966.
- Tudor Arghezi, Poesie, Milano, Mondadori, 1966.
- Yves Lecomte, Il gioco degli astragali, Edizioni Moneta, 1968.
Curatele
- Lirici minori del XIII e XIV secolo, a cura di S. Quasimodo e Luciano Anceschi, Milano, Edizioni della Conchiglia, 1941.
- Lirica d'amore italiana, dalle origini ai nostri giorni, 1957.
- Poesia italiana del dopoguerra, 1958.
Altri scritti
- Petrarca e il sentimento della solitudine, Milano, Garotto, 1945.
- Scritti sul teatro, 1961.
- L'amore di Galatea libretto per musica, 1964
- Il poeta e il politico e altri saggi, Milano, Schwarz, 1967.
- Leonida di Taranto, Milano, Guido Le Noci ed., 1968; Manduria, Lacaita, 1969.
- Lettere d'amore di Quasimodo, post., 1969
- Poesie e discorsi sulla poesia, post., 1971.
- Marzabotto parla. Con scritti di Salvatore Quasimodo, Giuseppe Dozza, post., 1976
- A colpo omicida e altri scritti, post., 1977.
Tototema Prima Prova Maturità 2019: le tracce svolte
Ovviamente, non è detto che Quasimodo sia l’autore prescelto per la Prima Prova 2018: ecco le nostre tracce svolte sugli altri autori che potrebbero uscire alla Maturità.
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