«E ma dopo mio figlio si sente escluso, a scuola, se è l'unico della classe a non avere quella cosa».
Questa la sento spesso. Ok, spesso no: qualche volta. Ma a vedere come vengono a scuola, con quelle scarpe uguali, quei vestiti uguali, si capisce che è un pensiero che passa spesso per la mente dei loro genitori.
Quello del: "E ma mio figlio poi si sente escluso!". Se non ha questo o quello, se non possiede determinati vestiti o cellulari o scarpe o giochi.
Già, sentirsi esclusi fa schifo.
Ma fate un regalo ai bambini: fateli prendere in giro. Fateli sentire dei diversi. Fateli sentire degli sfigati perché non hanno quello che hanno tutti. Perché la sera leggono un fumetto invece di stare due ore attaccati a un videogioco.
In realtà, negandogli queste cose, facendoli tornare a casa che vi tengono il muso, gli state facendo il regalo più grande: l’opportunità di avere una personalità, un cervello proprio, delle idee.
Gli altri bambini hanno molte più probabilità di essere domani degli adulti banali, conformisti, pieni di pregiudizi. Bravissimi coi videogiochi, eh: ma banali e conformisti. Forse forse anche dei fan di Barbara D’Urso.
Il vostro, che oggi si sente uno sfigato, non ci metterà molto a capire qual è la sfiga più grande: scoprire di essere la fotocopia di tutti gli altri.
Altri articoli del Diario di un professore