Ritorno a scuola 2020: le misure di sicurezza per le scuole adottate all'estero
Settembre è ormai alle porte: in Italia si tornerà tra i banchi di scuola il 1° con i corsi di recupero e dalla metà del mese per l'inzio delle lezioni, mentre nel resto del mondo alcuni paesi hanno già inaugurato il nuovo anno scolastico con diverse misure di sicurezza per evitare la diffusione di contagi da Coronavirus. I dubbi sulla riapertura delle scuole sono tanti, anche per paesi come la Spagna, la Francia e l'Inghilterra, che a oggi contano ancora un numero alto di contagi. Ma una cosa è chiara: l'anno scolastico deve ripartire per permettere agli studenti di riprendere le lezioni senza ulteriori interruzioni. Alcuni modelli, come quello danese delle "bolle protettive", si sono rivelati molto efficaci ma ogni nazione ha deciso di seguire delle direttive ben precise, dettate anche dal numero di contagi e dalla diffusione del virus all'intero nei propri confini nazionali.
Com'è iniziato l'anno scolastico all'estero?
L'anno scolastico non incomincia a settembre per tutti i paesi: in alcune zone del mondo gli studenti sono già tornati a scuola e sono alle prese con le prime lezioni dopo il lungo periodo di lockdown che ha costretto più di un miliardo di ragazzi a rimanere a casa. L'obiettivo generale di tutti i paesi è di ricominciare l'anno scolastico in presenza, dove possibile, adottando delle misure per garantire la sicurezza degli alunni, dei docenti e di tutto il personale scolastico. Ci sono dei modelli già in sperimentazione, come quello usato in Danimarca, che si sta rivelando efficace. La Germania, invece, ha riaperto le scuole ad agosto ma ha dovuto fare un passo indietro non appena sono aumentati i contagi in alcune zone del paese, rivedendo alcuni punti del piano per il rientro a scuola.
Il modello danese per il ritorno a scuola
La Danimarca è il paese che fino ad oggi ha messo in atto il piano più efficace per il ritorno a scuola dopo il lockdown. Ecco le misure adottate dal governo danese per garantire la sicurezza degli studenti:
- distanziamento di almeno due metri tra un banco e l'altro
- divisione dei gruppi classi in "bolle protettive" isolate
- attività scolastiche all'aperto
- modulazione della giornata scolastica su più turni
- sanificazione delle mani ogni 2 ore
L'idea più ingegnosa adottata dai danesi, quella delle "bolle protettive", è mirata ad un tracciamento più preciso dei contatti in caso di positività: se un alunno dovesse risultare positivo al Coronavirus, solo la sua bolla, ovvero il suo gruppo classe, verrà isolato. In questo modo, quindi, non si dovrà ricostruire anche la rete di contatti esterni alla classe perché la scuola garantisce la solidità dei gruppi classe, senza alcuna interferenza.
Le misure di sicurezza a scuola adottate in Germania
Le scuole tedesche hanno ripreso le lezioni dai primi giorni di agosto, come prevede il loro calendario scolastico, anche se non in maniera uniforme: in alcune zone, o "land", dove si registrava un numero basso di contagi, si è deciso di ripartire seguendo le misure di sicurezza messe a punto dal governo, nelle zone in cui ci sono ancora tanti contagi, come la città di Berlino, rimane alta l'allerta ma le scuole non sono state ancora chiuse. Di base, le scuole devono seguire queste regole, che possono però variare in base alle direttive regionali:
- uso della mascherina obbligatorio se non ci può essere il distanziamento fisico nelle zone comuni
- uso obbligatorio della mascherina durante le lezioni
- gruppi classe ridotti
- uso alternato di lezioni online e lezioni in presenza
Riguardo le modalità di lezione, in Germania si sta sperimentando un modello misto: i gruppi classe vengono ridotti drasticamente di numero, così da garantire il distanziamento degli studenti presenti nelle aule. La didattica in presenza viene alternata a periodi di didattica a distanza, per permettere una turnazione dei gruppi classe che dovranno andare a scuola.
La riapertura delle scuole in Olanda
Le scuole olandesi hanno riaperto già nel mese di maggio in modalità part-time, ovvero con un sistema di lezioni a turni che verrà alternato alle lezioni online. A differenza degli altri casi, l'Olanda ha lasciato ampia autonomia alle scuole, che possono decidere di adattare le misure di sicurezza alla disponibilità degli spazi, al numero di docenti assunti per istituto e al numero di studenti iscritti.
Come avverrà la riapertura delle scuole a settembre nel mondo
Se da un lato ci sono dei paesi che hanno dato il via al nuovo anno scolastico mettendo alla prova le scelte fatte per garantire la sicurezza degli studenti, ce ne sono tanti altri che stanno lavorando alle ultime misure per settembre: oltre all'Italia, dove le scuole inizieranno a ripopolarsi nei primi giorni di settembre e le lezioni prenderanno il via da metà settembre, ci sono altri paesi dove le lezioni riprenderanno a breve: Spagna, Francia, Regno Unito e Stati Uniti.
Come riapriranno le scuole in Francia
Il 1° settembre inzierà il nuovo anno scolastico, anche se ci sono diversi dubbi riguardo il numero crescente di contagi in tutto il paese. Nel piano del governo c'è l'obbligo dell'uso di mascherine per tutta la durata delle lezioni e, in particolare, negli spazi comuni dove è più facile che si creino assembramenti tra gli studenti. Se un alunno dovesse manifestare dei sintomi, dovrà sottoporsi al tampone e, in caso di positività, mettersi in isolamento, così come tutte le persone con cui lo studente è entrato in contatto. Le modalità di lezione sono ancora da definire ma il governo sembra propenso per un ritorno in presenza, con gruppi classe ridotti e lezione a turni.
Il piano per la riapertura delle scuole nel Regno Unito
Ci sono ancora tanti dubbi sulla riapertura delle scuole anche nel Regno Unito, dove il governo sta ancora cercando di trovare una soluzione per permettere una ripartenza in sicurezza. Il tema più discusso è quello sull'uso delle mascherine in classe ma alla fine si è deciso che tutti gli studenti tra gli 11 e i 18 anni dovranno indossarle ma solo nelle zone comuni. Nel caso in cui non si dovesse rispettare il distanziamento fisico in classe per mancanza di spazio, è concesso ai presidi di richiedere l'uso delle mascherine anche durante le ore di lezione. I gruppi classe saranno ridotti così da garantire il distanziamento di un metro e si cercherà di scaglionare l'orario di ingresso e uscita da scuola per non creare assembramento tra gli studenti.
Come avverrà la riapertura delle scuole in Spagna
Il governo spagnolo ha come obiettivo quello di riprendere le lezioni in presenza, senza dover ricorrere nuovamente alla didattica a distanza. Ovviamente la realizzazione di questo obiettivo dipenderà dall'andamento dei contagi nelle prime settimane di lezioni, che riprenderanno nei primi giorni di settembre. Ecco tutte le misure:
- mascherine obbligatorie per gli studenti che hanno più di 6 anni
- obbligo di mascherine sui mezzi di trasporto
- distanziamento fisico di almeno 1 metro e mezzo tra ogni studente
- misurazione della febbre prima dell'ingresso a scuola
- lavaggio frequente delle mani per insegnanti e alunni, si parla almeno di 5 volte al giorno
- creazione di "bolle protettive" sul modello danese
- uso di spazi aperti per le lezioni
Gli insegnanti dovranno seguire dei corsi di aggiornamento per garantire la sicurezza in classe e per permettere un'azione tempestiva in caso di contagio. Il personale scolastico lavorerà da casa per ridurre il numero di persone presenti negli edifici durante le lezioni. La Spagna ha garantito che la didattica online tornerà solo in situazioni particolarmente critiche: è forse l'unico paese ad aver pianificato un ritorno in classe totalmente in presenza.
La riapertura delle scuole negli Stati Uniti
Ancora più complessa è la situazione delle scuole negli Stati Uniti: ogni Stato può decidere in maniera autonoma come riaprire le scuole e quali misure di sicurezza adottare. Questo è positivo perché ogni zona può regolarsi in base all'andamento dei contagi ma dall'altra parte genera una confusione che, sin da questi giorni, ha causato non poche proteste da parte dei genitori. Alcuni Stati hanno deciso di adottare il modello ibrido, con metà studenti in classe e metà in collegamento online. La città di Philadelphia, ad esempio, aveva seguito questo modello per poi cambiare idea verso la riapertura completa delle scuole, senza didattica a distanza. Anche gli Stati del sud hanno previsto una riapertura completa delle scuole, ma negli ultimi giorni sono stati costretti a riformulare questa decisione visto l'aumento dei contagi. Secondo uno degli ultimi rapporti sulla riapertura delle scuole negli USA, la maggior parte degli istituti ha optato per la didattica online, con alcuni casi di modello misto e lezioni interamente in presenza.
Riapertura delle scuole all'estero e differenze con l'Italia
Il piano per la riapertura delle scuole in Italia non è ancora ben definito: manca una decisione definitiva sull'uso delle mascherine e non sono ancora chiare le direttive sulla riduzione degli alunni per classe. La Ministra Azzolina ha più volte ribadito che le scuole dovranno garantire il distanziamento, mettendo a disposizione - se possibile - anche gli altri spazi inutlizzati degli edifici scolastici. Sono stati stanziati circa 300 milioni di euro per l'edilizia leggera. C'è solo un problema: è compito delle scuole decidere come riorganizzare gli spazi e i gruppi classe, le direttive sono poco chiare e i presidi, ad oggi, non sanno ancora in che modo potranno far ripartire la scuola a settembre. Il Ministero ha esortato le regioni e i comuni a mettere a disposizione degli spazi diversi dalle scuole per fare lezione, ma anche su questo punto ci sono ancora molti dubbi sulla fattibilità della cosa. Di base, quindi, l'anno scolastico italiano dovrebbe ripartire in presenza, si dovrebbero evitare i turni e, almeno per le scuole primarie, si dovrebbe garantire la lezione in presenza per tutti. Per le scuole superiori è concessa l'opzione didattica a distanza insieme alle lezioni online, ma è ancora tutto da definire.
Leggi anche:
(Credits immagini: Unsplash)