Prove Invalsi 2017: tutto pronto per i test per l'Esame di Terza media
Se per la maggior parte di voi le
Prove Invalsi 2017 sono da considerarsi archiviate e superate, non è così se siete
studenti di Terza Media. Se dovete ancora sostenere il Test Invalsi siete finiti nel posto giusto perchè per trovare le
info pratiche per superare al meglio il Test Invalsi 2017 di Terza Media vi basta cliccare qui:
Ogni anno la stessa storia: l’Istituto Invalsi organizza le omonime prove di italiano e matematica e poi, puntualmente, arriva la protesta. I Test sono inutili e vanno boicottati. È questo il messaggio che le numerose polemiche contro le Prove Invalsi fa arrivare ai ragazzi di seconda superiore, gli unici, in effetti, a potersi ribellare in qualche modo a questo strumento di valutazione.
I bambini della scuola primaria sono troppo piccoli e i ragazzi di terza media sono costretti a svolgere i test con attenzione perché fanno parte dell’Esame di Stato e nessuno vuole essere bocciato.
Così la protesta parte dagli adulti e arriva direttamente sul banco di uno studente di quindici anni che deve decidere se rispondere davvero alle domande o riempire il foglio di Meme e battute di ogni genere.
Che fare? Noi della redazione lo abbiamo chiesto direttamente ai protagonisti.
Segui il nostro live della giornata:
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Prove Invalsi 2017: le seconde superiori le faranno (e verranno valutate)
Stando ai risultati del nostro sondaggio, che ha coinvolto oltre 250 studenti tra la prima e la quinta superiore, il 70% dei ragazzi farà o ha fatto le Invalsi seriamente.
Alla maggior parte di loro i Test non piacciono, eppure il 72% di chi dovrà affrontarli quest’anno si metterà di buona lena e cercherà di rispondere in modo esatto alle domande di italiano e matematica.
Forse per rispetto di quel 54% dei professori che, in effetti, ha speso tempo ed energie per aiutarli ad affrontare le Prove più discusse d’Italia, forse perché c’è un 35% degli insegnanti che, nonostante le Prove siano anonime per legge, ha deciso comunque di farle valere come valutazione, o, ancora, per via di quel 20% che li aiuterà per fare in modo che la scuola ottenga punteggi miglori.
Due deviazioni dalla norma che, ovviamente, rendono difficile pensare di protestare.
Fai attenzione a cosa dice il prof, ecco il regolamento del Prove Invalsi:
Test Invalsi 2017: dalla parte degli studenti
Voti a parte, però, a far davvero riflettere, nonostante la partecipazione alle Prove Invalsi è stata e rimarrà alta, è l’opinione che i ragazzi hanno delle Prove Invalsi. Un’opinione che, a quanto pare, è frutto di una loro personale rielaborazione delle varie opinioni altrui visto che dai professori non sembrano arrivare molte indicazioni a riguardo.
Il 39% dei docenti, infatti, preferisce non dare un parere e si attiene scrupolosamente al regolamento, mentre il restante 61% si divide tra chi crede che il Test sia importante e vada svolto correttamente (33%), chi pensa che il Test serva solo al ministero (23%) e chi invece chiede ai ragazzi di aderire al boicottaggio (solo il 5%).
Dalla cattedra arrivano voci neutre o indicazioni variegate. Tra i banchi, invece, l’opinione più diffusa è che, così com’è, l’Invalsi non serva a niente se non a sprecare carta. Il problema non è l’idea di un sistema unico di valutazione, il problema sono le domande che hanno poco a che fare con il programma svolto e che non tengono conto delle differenze che ci sono tra le varie scuole.
Secondo Samuele V. “Gli alberi si vergognano di morire per creare cose tanto inutili”.
La frase è colorita, ma rende perfettamente il concetto esposto dalla maggioranza degli intervistati. Come nel caso di Dario C e Ginevra R le cui parole sono meno goliardiche ma non per questo più moderate:
“Non mettono in atto le vere capacità di una persona, dovrebbero esserci più esercizi che possono capitare nella vita no raccontare la storia di cappuccetto rosso.” ci ha risposto il primo. “Penso siano inutili, possono andare bene come possono andare altrettanto male. Sinceramente io che ho una media alta a scuola, con le prove invalsi mi abbasso sempre. Vanno abolite perché penso non corrispondano al programma scolastico che affrontiamo e al tipo di prove cui siamo sottoposti. Non siamo abituati. Ritengo che i
professori non ci preparano per niente e poi pretendono” ha dichiarato la seconda.