Pioggia di orionidi: quando e come vedere le Orionidi
Lo ha annunciato anche Facebook questa mattina, ma effettivamente la cosiddetta
pioggia di meteoriti Orionidi era poco nota ai comuni mortali privi di una vera passione per l'astronomia. Tuttavia avremmo fatto male a ignorare questo fenomeno, dato che si tratta di uno spettacolo di
stelle cadenti – usiamo sempre termini impropri, sia chiaro – paragonabili a quelle più famose della notte di San Lorenzo, almeno per quanto riguarda la
visibilità ideale. Certo, tra Roma e Milano, e tra le zone di montagna e di città la differenza sarà grande, ma si può sempre tentare la sorte.
A cosa devono il loro nome le Orionidi? Dalla
costellazione di Orione. Le meteore infatti derivano il loro nome dal radiante, ovvero il punto in cui hanno origine, che si trova all'interno della suddetta costellazione, in una parte posta a nord della seconda stella più luminosa della formazione. Per osservarle fissate lo sguardo verso l'est, concentrandovi su
Betelgeuse e pattugliando la zona poco a nord della stella.
Sono in arrivo altre stelle comete, con picco previsto per domenica 22 aprile! Ecco come vederle e quando:
Pioggia di Meteore Orionidi: il picco e quando vederle
Ma cosa sono i meteoriti Orionidi? Si tratta dei
residui della famosissima cometa di Halley, che risultano osservabili dalla Terra sin dal 2 ottobre fino al 7 novembre: il picco però, ovvero quando sarà possibile vederle anche a occhio nudo, sarà
tra il 21 e il 22 ottobre, con particolare incidenza nella notte di sabato.
Per quanto riguarda l’orario giusto, invece, dovrete aspettare che sia passata la
mezzanotte, in quanto il radiante sarà ben alto nel cielo e la frequenza di “caduta” sarà maggiore. Se però temete di addormentarvi o volete rivedere il passaggio della polvere di stelle, allora potete fare affidamento sullo streaming del sito internazionale di
Slooh, oppure su quello ancora più blasonato di due enti come
Nasa ed
Esa.
Pioggia di Orionidi: come vederla?
Quello delle Orionidi è un fenomeno astronomico osservabile ogni volta che
l'orbita terrestre si trova a incrociare la scia della cometa. A favorire la visibilità, in questa occasione, sarà sia l'assenza della luce lunare che l'altissima frequenza delle scie luminose,
tra le 20 e le 30 all'ora, a causa del moto della Terra. Purtroppo in alcune località la fitta nebbia, lo smog e l'inquinamento luminoso potrebbero in parte rovinare l'esperienza, o se non altro limitarla. Occhio in ogni caso a non perdere l'occasione, dato che il nuovo passaggio della cometa, visibile chiaramente, avverrà nel
2061. State attenti anche alla velocità, in cui le scie giallo-verdi avranno una velocità media di crociera di
66 chilometri al secondo.
Ultima precisazione, che potrebbe forse deludere i più entusiasti, anche se si tratta solo di una questione di denominazione: ciò che sarà possibile osservare nel cielo potrebbe non essere il passaggio delle Orionidi, in quanto in questi giorni anche un altro sciame meteoritico, le
Epsilon Geminidi, sono visibili dalla Terra. Ma in fondo basta godersi lo spettacolo ed eventualmente esprimere un desiderio, se credete a queste tradizioni.
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