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Scuola, nuova circolare del Ministero della Salute: «Tamponi in ogni caso sospetto e certificato medico per il rientro»

28 settembre 2020

La circolare del Ministero della Salute chiarisce i punti in sospeso sul protocollo anti COVID-19 nelle scuole

Certificato sì o no per il rientro a scuola anche se non si ha la COVID-19? Come si devono gestire le scuole per le assenze degli studenti? Il Ministro della Salute Speranza ha pubblicato una circolare per chiarire le linee guida del CTS sulla gestione dei casi sospetti - studenti, docenti o personale ATA - all'interno della scuola. Il documento (che potete leggere QUI) riprende in gran parte i principi fissati dal Comitato Tecnico Scientifico, ma dà ulteriori indicazioni sulle tempistiche del tampone e sulle modalità di rientro in classe. In pratica, si prevede che il tampone debba essere previsto in ogni occasione in cui si presenta la febbre a 37,5° o un altro sintomo sospetto riconducibile alla COVID-19 e che sia in caso di tampone positivo che negativo servirà un certificato e nulla osta del medico per il rientro a scuola. Ma vediamo i dettagli. tamponi-scuola-certificato-coronavirus

Quando viene fatto il tampone agli studenti (e operatori scolastici)?

La circolare del Ministero della Salute distingue quattro casi: quando lo studente ha la febbre o altro sintomo sospetto a scuola, quando lo studente ha questi sintomi a casa, quando un operatore scolastico ha sintomi a scuola e quando un operatore scolastico ha sintomi a casa. Nel caso uno studente o docente/personale ATA presenti la febbre a scuola o altro sintomo sospetto viene rimandato a casa e deve contattare il medico di base che "in maniera tempestiva" dovrà richiedere il tampone all'ASL. Secondo i pediatri, infatti, l'unico modo per distinguere un'influenza stagionale dal Coronavirus è il tampone. Se ci si accorge di avere questi sintomi a casa, invece, non si dovrà andare a scuola e contattare il medico di base che richiederà il tampone. Il Ministero non definisce entro quanti giorni il tampone deve essere effettuato, ma sottolinea che bisogna farlo in maniera veloce e che studenti e personale scolastico hanno la priorità per quanto riguarda i test diagnostici. In questo senso, bisogna quindi che i dipartimenti di prevenzione territoriale siano ben organizzati per rispondere all'alto numero di tamponi che probabilmente sarà richiesto durante l'inverno (visto l'accavallarsi con tutti gli altri virus influenzali).

Quando si può tornare a scuola?

In questo caso dipende dalla positività o meno al virus SARS-COVID-2.
  • In caso di tampone positivo: il Dipartimento di Prevenzione avvia la ricerca dei contatti e indica tutte le azioni di sanificazione straordinaria della scuola dove necessario. Per il rientro a scuola, invece, lo studente (o membro del personale scolastico) dovrà avere due tamponi negativi a distanza di 24h come previsto dalle regole attuali e il certificato medico di avvenuta guarigione e Nulla osta all'ingresso o al rientro in comunità.
  • In caso di tampone negativo: sarà il medico a decidere se ripetere il tampone dopo alcuni giorni o se può escludere che si tratti di COVID-19 e individui un'altra causa. In questo caso, lo studente/operatore scolastico dovrà rimanere a casa fino ad avvenuta guarigione e potrà tornare a scuola solo con certificato medico che attesti di aver seguito il percorso diagnosticoterapeutico e di prevenzione per COVID-19.
È risolto così un po' il nodo sulla necessità o meno del certificato medico per assenze legate a malattie ma non per COVID.

E se sono contatto stretto (convivente) di una persona positiva al COVID-19?

In questo caso, lo studente o operatore scolastico dovrà rimanere in isolamento, mentre non saranno previste ulteriori norme per i compagni di classe almeno che lo studente/operatore stesso non risulti poi positivo al tampone. (Foto Credits: Pixabay)
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