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Multa di 2 euro a chi arriva in ritardo a scuola: l'iniziativa di un liceo di Cagliari divide gli studenti

3 aprile 2018

Ritardatari a scuola? A Cagliari devi pagare due euro per entrare in classe

Eterni ritardatari a scuola, attenzione: adesso, arrivare in classe in ritardo può comportare non solo la nota, ma anche una multa in denaro. È l'iniziativa intrapresa dal liceo scientifico "Pitagora" di Salergius, vicino a Cagliari: il dirigente scolastico Salvatore Angius ha deciso di fare pagare due euro agli studenti che arrivano più tardi delle 8.35 a scuola. La "punizione" è stata approvata dal collegio docenti e dal consiglio d'istituto. La circolare ha sollevato numerose critiche tra gli studenti e i genitori, ma è stata accolta anche con interesse da un'altra parte del corpo studentesco. Mentre il caso sta diventato di interesse nazionale e si discute se estendere l'iniziativa di Angius nel resto d'Italia, vediamo insieme di approfondire quanto successo, cosa prevede questa "multa" in denaro e cosa ne pensano i R.I.S di ScuolaZoo sulla questione. ritardo-scuola-cagliari-pagare-2-euro

Ritardo ingresso a scuola: il caso di Cagliari e della "multa" di 2 euro

Cosa fare quando i ritardatari sono troppi e i mezzi "tradizionali" delle giustificazioni non sono deterrenti a sufficienza per invogliare gli studenti a entrare a scuola puntuali? Il dirigente scolastico del liceo Pitagora di Salergius, come abbiamo visto, ha provato a dare un segnale forte ai suoi studenti introducendo il pagamento in denaro per chi arriva dopo le 8.35 a scuola. Nel regolamento d'istituto si legge infatti: "I ritardatari, ad eccezione dei pendolari autorizzati, dovranno attendere nell’atrio e verranno affidati, per l’assistenza, alla cura degli operatori ed entreranno in classe alla seconda ora. Le spese per l’assistenza saranno a carico delle famiglie. Il docente presente in aula annoterà il ritardo, che dovrà essere giustificato, sul registro elettronico. Gli studenti maggiorenni potranno non essere ricevuti a scuola in caso di reiterato e sistematico ritardo”. La circolare 133 spiega poi a studenti e genitori che i cancelli del liceo chiudono alle 8.35: chi arriva dopo dovrà attendere l'ora successiva in biblioteca venendo sorvegliato da un insegnante, mentre "le spese di assistenza" - cioè 2 euro - dovranno essere pagate dalle famiglie dei ragazzi in questione. Il motivo di questa scelta provocatoria (il direttore ci tiene a non chiamarla multa) è senz'altro da rintracciare nella volontà di responsabilizzare gli studenti dal punto di vista educativo ma anche economico: "I genitori pagano le tasse per mandare i figli a scuola. La lezione dura 60 minuti, se a causa dei ritardi si riduce a 35-40 minuti sto facendo un danno all’erario e a mamme e papà. Nella scuola che frequentava mio figlio c’era la stessa regola e personalmente ho pagato quando è arrivato in ritardo”, ha affermato Angius al Fatto Quotidiano. E i risultati sembrano esserci: dal 14 febbraio, quando la regola è entrata in vigore, i ritardatari cronici sono passati da venti a due.

Pagare 2 euro per il ritardo a scuola: cosa ne pensano i R.I.S?

Ovviamente la questione ha interessato moltissimo i Rappresentati di Istituto di ScuolaZoo di tutta Italia che si sono confrontati sul tema, dividendosi tra coloro che la ritengono un'iniziativa brillante per responsabilizzare gli studenti e creare meno disagi e coloro che ne sottolineano le criticità.

Multa per i ritardatari a scuola: i motivi di chi è a favore 

Molti dei R.I.S. intervenuti sull'argomento hanno trovato l'idea del Preside di Cagliari "originale" e applicabile in molte scuole. "Un'idea veramente originale, forse troppo radicale per 20 ritardatari o comunque troppo drastica anche per 50 [...] ma ma sono molto felice dell'iniziativa di questo preside pur di salvaguardare le lezioni
, c'è bisogno di più persone così nelle scuole e meno avvocati cialtroni", scrive il R.I.S. Vincenzo De Angelis. "Ottima scelta da parte del Preside! Sono d'accordo con la sua idea di corretta amministrazione. Purtroppo i ritardatari creano spesso disagio, quindi "punirli" in questo modo mi sembra consono", si trova d'accordo anche Alessandro Vigliarolo, così come Martina Carioni che sottolinea come sia un modo per fare comunque entrare i ragazzi a scuola evitando lunghe file in presidenza. "Molto originale come idea!", ha scritto, "Tante scuole chiudono i cancelli dopo le 8:15 e gli studenti non possono più entrare, cosa secondo me sbagliata. Nella mia scuola non concedono autorizzazioni per entrate in ritardo permanenti (moltissimi pullman, compreso il mio, arrivano alle 8:20 se non più tardi) e tante volte siamo costretti ad aspettare fuori da scuola fino alla seconda ora. Prima di entrare in classe dobbiamo passare dal vicepreside a chiedere il permesso e ogni giorno ci sono decine di persone fuori dalla presidenza".

Pagare per entrare in ritardo: i motivi di chi è contro l'iniziativa

Molti R.I.S., tuttavia, hanno sottolineato i punti a sfavore di quest'iniziativa: primo tra tutti il fatto che tale punizione possa essere diseducativa per gli studenti, "mercificando il concetto di scuola"... si può infatti ridurre tutto al pagamento in denaro quando c'è la possibilità di mettere una nota o di abbassare il voto in condotta ai ritardatari cronici come previsto in molte scuole? "Imbarazzante il fatto di lucrare utilizzando la scusa del ritardo, la giustifica è più che adatta e non bisognerebbe aggiungerci nient'altro", è l'opinione del R.I.S. Antonio Santangelo, a cui si aggiunge anche Corina Chiron: "Personalmente non mi trovo per niente d’accordo. Non ritengo sia affatto educativo [...]. Trovo sia molto più efficace far capire ai ragazzi che bisogna stare attenti a non arrivare in ritardo non perché si possa ricevere una punizione bensì perché sono loro stessi a perdere delle lezioni che potrebbero essergli molto utili". Inoltre, c'è chi sostiene che il pagamento di 2 euro possa portare molti studenti a decidere di aumentare le assenze a scuola per ridurre i ritardi. "Ma in questo modo non c’è il rischio che aumenti il numero di assenze? Magari il ragazzo per non pagare l’ennesimo ritardo, magari dovuto al traffico o al malfunzionamento del mezzo, decide di non entrare e, di conseguenza, di non pagare nulla", ha scritto Roberta Sfameni. Il dibattito è quindi acceso: voi cosa ne pensate? Come reagireste se nella vostra scuola introducessero questo tipo di punizione? (Foto Credits: Pixabay)
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