Premiare gli studenti meritevoli: l'iniziativa dell'Istituto Buonarroti-Fossombroni di Arezzo
L’
impegno paga, anche a scuola. L’istituto
Buonarroti-Fossombroni di Arezzo riconoscerà un premio in
denaro agli studenti più meritevoli, quelli che abbiano ottenuto una media
voti superiore al 7,3 e voto di condotta almeno pari a 9. La ricompensa, spiega il vicepreside Luigi Ciabattini, «è di
100 euro, nei casi di media più alta può arrivare fino a 150» e verrà assegnata il 19 maggio a 39 studenti (su un totale di 930).
Abbiamo chiesto l'opinione degli studenti e dei rappresentati d'Istituto di ScuolaZoo su questa iniziativa! Ecco cosa ne pensano:
Arezzo: la scuola che premia gli studenti meritevoli
Il numero di assegni non era predeterminato, chiunque cioè avrebbe potuto riceverlo se in possesso dei
requisiti: ci sarà infatti almeno un premiato per classe. «L’obiettivo è accendere una piccola e sana
competizione fra gli studenti», aggiunge Ciabattini, «è un incentivo a seguire buoni esempi, affinché i ragazzi capiscano quali siano gli atteggiamenti da imitare e quali quelli da evitare». Per questo, gli assegni verranno consegnati in aula in modo da stimolare i compagni a migliorare le loro performance scolastiche in vista del concorso dell’anno prossimo.
Il periodo di riferimento per calcolare
media e
voto di condotta è il primo quadrimestre, perché nel secondo, spiegano dall’istituto, i professori tendono a essere di manica più larga. Il progetto ha riscosso l’approvazione delle
famiglie e, ovviamente, dei destinatari dei premi: «Le ragazze e i ragazzi pensano di accantonare la somma in vista degli studi universitari o di spenderli in corsi di lingue straniere», sottolinea il vicepreside, «è anche un modo per educare gli studenti a fare buon uso del denaro».
Premio per gli studenti meritevoli: come funziona?
Bisognava, però, trovare i
fondi, circa cinquemila euro, e nelle scuole italiane non è mai impresa semplice. Buona parte delle risorse è stata pescata dal
bilancio dell’istituto che ha diminuito le spese pubblicitarie per le iscrizioni all’anno prossimo (investimento ampiamente ripagato dalla copertura mediatica ricevuta). «Un contributo importante è arrivato anche da
aziende, ordini professionali e
fondazioni che già collaborano con noi nell’organizzazione dei progetti di alternanza scuola/lavoro», ricorda Ciabattini. «Abbiamo pensato», dice, «se le università possono dare borse di studio agli studenti più bravi, perché non farlo anche noi alle superiori?». Certo, i dirigenti del Buonarroti-Fossombrone non si nascondono che l’iniziativa potrebbe suscitare polemiche e sollevare dubbi – la competizione a scuola può mai essere sana? Il voto è un metro di valutazione attendibile in una società diseguale come quella italiana? - ma le 160 iscrizioni già ricevute per l’anno prossimo sembrano dar loro ragione.
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