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Dimissioni Fioramonti: ecco perché il ministro dell'istruzione ha deciso di lasciare l'incarico

26 dicembre 2019
Il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha dato le dimissioni perché il Governo di cui faceva parte non ha stanziato fondi a sufficienza per il suo ministero. Fioramonti ha mantenuto la promessa fatta a metà dicembre, quando aveva minacciato di lasciare l'incarico se nella Legge di Bilancio non fossero stati stanziati almeno 3 miliardi per la scuola, l'università e la ricerca. Secondo l'ex ministro, per l'istruzione sarebbe stato necessario spendere 24 miliardi di euro: «I 3 miliardi che ho individuato io - aveva spiegato - non sono la sufficienza, ma una linea di galleggiamento».

Dimissioni Fioramonti: le parole dell'ex ministro su Facebook

Fioramonti ha dato le dimissioni il 23 dicembre con una lettera formale al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Oggi, 26 dicembre, ha spiegato i motivi della sua scelta con un lungo post su Facebook in cui ha accusato il Governo di non «aver avuto abbastanza coraggio» e di aver dedicato poche risorse all'istruzione. «Ho accettato il mio incarico - ha scritto Fioramonti - con l’unico fine di invertire in modo radicale la tendenza che da decenni mette la scuola, la formazione superiore e la ricerca italiana in condizioni di forte sofferenza. Mi sono impegnato per rimettere l’istruzione - fondamentale per la sopravvivenza e per il futuro di ogni società - al centro del dibattito pubblico, sottolineando in ogni occasione quanto, senza adeguate risorse, fosse impossibile anche solo tamponare le emergenze che affliggono la scuola e l’università pubblica. Pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c'è la volontà politica». Leggi anche:
  Il ministro dell’Istruzione Fioramonti a ScuolaZoo: «L’educazione ambientale sarà inserita nelle ore di educazione civica» – L’intervista Secondo Fioramonti, «l'economia del XXI secolo si basa soprattutto sul capitale umano, sulla salvaguardia dell’ambiente e sulle nuove tecnologie; non riconoscere il ruolo cruciale della formazione e della ricerca equivale a voltare la testa dall’altra parte. Nessun Paese può più permetterselo. La perdita dei nostri talenti e la mancata valorizzazione delle eccellenze generano un’emorragia costante di conoscenza e competenze preziosissime, che finisce per contribuire alla crescita di altre nazioni, più lungimiranti della nostra. È questa la vera crisi economica italiana».

Dimissioni Fioramonti: chi sarà il prossimo ministro dell'istruzione?

Lorenzo Fioramonti ha 42 anni, insegna Economia all'università di Pretoria in Sudafrica ed è stato scelto come ministro dell'Istruzione dal Movimento Cinque Stelle, attualmente al governo insieme al Partito Democratico. Fioramonti era stato anche viceministro dell'Istruzione nel governo Lega-Movimento Cinque Stelle. Secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, che attualmente non sono state confermate in modo ufficiale, il suo successore potrebbe essere l'attuale presidente della Commissione Antimafia ed esponente del Movimento, Nicola Morra.
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