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Maturità 2020 ed Educazione ambientale: le risposte del Miur
Invalsi, tema storico, alternanza scuola lavoro, buste ma non solo... il Ministro annuncia novità su simulazioni di Maturità, educazione ambientale e anno di studio all'estero. Ministro, grazie per aver accettato l'intervista. Partiamo dalla Maturità. Dalla nostra community sono arrivate due domande: come cambierà quest'anno l'Esame e perché ci sono cambiamenti ogni anno. Pensa sia corretto che ogni Ministro dell’Istruzione proponga una diversa modalità di esame? «No, non penso che sia bene cambiare ogni anno l'Esame di Maturità. È necessario comprendere nel tempo se la struttura di questa prova così importante sia realmente efficace... eppure ho proposto anche io due piccoli cambiamenti. Com'è possibile? Perché l'ho fatto con una modalità che non incide sulla preparazione del ragazzo, non modifica i tempi della preparazione. Non ci saranno le tre buste all'orale: abolendole abbiamo tolto un motivo di stress e abbiamo facilitato il compito sia degli studenti che dei professori. E poi il tema storico: ce lo ha chiesto un'importante rappresentanza della società civile. Nessuno è obbligato a farlo, ma c'è. È un'opzione in più. Quindi facilita, non cambia. Ecco perché si tratta di due cambiamenti che non comportano problemi, anzi aiutano gli studenti a dare il meglio all'Esame e gli insegnanti a valutare con serenità». ScuolaZoo ha lanciato un sondaggio sulla tesina a cui hanno risposto più di 14mila studenti. Il 71% ha votato a favore della sua reintroduzione. Voi che pensate di fare? «La prova orale comincerà dall’analisi dei materiali preparati dalla Commissione: si tratta di testi, documenti, esperienze, progetti e problemi che il Presidente proporrà ai candidati al momento dell'esame». Le simulazioni di Maturità ci saranno anche quest’anno? «Sulle simulazioni stiamo riflettendo. Se le proporremo saranno per accompagnare gli studenti nella preparazione per la seconda prova. In questo caso, il calendario sarà definito subito dopo la comunicazione delle materie del secondo scritto». [caption id="attachment_350551" align="alignnone" width="600"] Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti in visita agli studenti di Matera in occasione dell'inaugurazione la nuova sede dell’Ufficio Scolastico Territoriale.Foto credits: account Facebook del ministro[/caption] Lei ha detto che sarà reintrodotto il tema storico: può spiegarci le modalità e soprattutto come possono prepararsi i ragazzi a svolgere questa traccia? «La Storia sarà obbligatoriamente una delle tre tracce della tipologia "B", la tipologia che chiede ai maturandi di analizzare e produrre un testo argomentativo. E, sarò banale, ma ci si prepara studiando. Di solito il tema storico premia chi ha approfondito certi fatti, li ha assorbiti, non si è limitato a imparare solo una sequenza di date a memoria. Studiare la Storia può aiutare a esercitare la libertà critica». Da un nostro sondaggio in merito, è emerso che quasi il 50% dei ragazzi è a favore di questa tipologia di tema, ma storicamente all’Esame sono in pochi a farlo. Pensa che debba cambiare il modo di insegnare la storia? Come? «La Storia è una materia fondamentale nella formazione dello studente e anche del cittadino. Può sembrare un'espressione retorica, ma conoscere il passato prepara al futuro. Per questo non può essere uno studio didascalico, mnemonico. Bisogna studiarla in maniera ragionata e dinamica. Bisogna capire le connessioni, riflettere sui fatti. Occorre studiarla con passione e con emozione». Le Invalsi saranno obbligatorie per l’ammissione alla Maturità: come avverrà la valutazione? Mi piace dire che i test Invalsi vanno bene se sono "invisibili". Definendoli così, intendo dire che non devono essere un esame in più, un ostacolo, ma uno strumento per individuare eventuali problemi nella formazione dello studente. Le prove Invalsi sono un requisito per l’ammissione alla Maturità. Ma l’esito di questi test non influirà sull’ammissione all’Esame. Ci tengo a ribadirlo». Lei è favorevole ai nuovi PCTO, ossia la “vecchia” alternanza scuola – lavoro? Quanto conta ai fini della Maturità? «Aver svolto questi percorsi sarà un requisito d’accesso necessario per la Maturità. I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento possono essere una opportunità formativa. Ma vanno fatti bene. Devono essere una occasione per i ragazzi e rafforzare il percorso curricolare. Dare quella spinta in più per aiutare a comprendere come le competenze e le conoscenze acquisite a scuola possono essere spese per il lavoro». Lei ha annunciato l’introduzione dell’educazione ambientale: ci può spiegare se è una decisione definitiva, operativa da settembre, e quale sarà il programma di studio a grandi linee? «L'educazione ambientale sarà inserita soprattutto all'interno dell'insegnamento di educazione civica che verrà reintrodotto dal prossimo anno scolastico. Questa materia sarà modulata sui principi dello sviluppo sostenibile: la nostra "bussola", se possiamo chiamarla così, sarà l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Trentatré ore di lezione, un'ora a settimana, che sarà ritagliata all'interno delle altre discipline». Lo scorso anno si era parlato tantissimo dell’abolizione del test di Medicina. Proseguirà anche Lei su questa strada? Pensa a un aumento di posti, a un sistema “alla francese” o preferirebbe l’accesso libero? «Il numero chiuso è una questione che stiamo affrontando. La disponibilità dei posti per l’accesso a Medicina è troppo limitata. E stiamo ragionando anche sui criteri del sistema di selezione che possiamo eventualmente modificare solo intervenendo a livello legislativo. Come Ministro sto seguendo il percorso parlamentare di alcune proposte che intendono modificare le modalità di accesso. Ma poi rimane sempre l’urgenza di avere più risorse disponibili per le Università. Per questo io mi sto battendo già da quando ero Vice Ministro». Pensa che andrebbe favorita un’esperienza di studio all’estero durante le superiori? «Stiamo puntando sempre di più a una scuola con apertura internazionale. È uno degli impegni che mi sta più a cuore. Solo pensando al percorso di studi e di lavoro che ho fatto non posso non credere nell'aiuto che può dare un'esperienza all’estero».