Simulazioni Prima Prova Maturità 2019: svolgimento Tipologia C, la felicità e Leopardi
Ci siamo, la giornata dedicata alla simulazione di
Prima Prova di
Maturità 2019 è arrivata e il
MIUR, puntualissimo, alle 8.30 ha pubblicato le tracce cui fare riferimento. Con la
Riforma dell'Esame di Stato le cose sono cambiate e per il primo scritto gli studenti si sono trovati davanti a
tre diverse tipologie di tracce tra cui scegliere. Noi di ScuolaZoo abbiamo realizzato per voi la
Tipologia C, nello specifico il primo esempio di
tema di attualità svolto. Le indicazioni del
MIUR chiedono la realizzazione di un
tema sulla felicità, partendo da un brano di
Leopardi tratto dallo
Zibaldone. Se per Leopardi la felicità stava nel prefiggersi degli obiettivi e raggiungerli, per i ragazzi di oggi questo concetto è ancora valido? Questa la domanda cruciale attorno a cui bisogna sviluppare il tema e noi lo abbiamo svolto per voi!
Oltre alle simulazioni, la novità di febbraio è l'ordinanza ministeriale! Ecco cosa sapere:
Seguite con noi cosa sta succedendo nelle scuole il giorno delle simulazioni nazionali di Prima Prova 2019!
Simulazione Prima Prova 2019, Tipologia C, esempio 1: svolgimento, introduzione e conclusione
La ricerca della felicità è una di quelle missioni che, da sempre, l'uomo cerca di realizzare. Non c'è stato un periodo storico in cui l'essere umano non si sia chiesto come essere felice o cosa gli servisse per realizzare, nel suo io più profondo, quel determinato tipo di sensazione. Sono stati scritti libri, trattati, poesie, sceneggiature... tutto con al centro una sola parola: "Felicità". Otto lettere che racchiudono al loro interno una miriade di sensazioni, emozioni e sentimenti che non si possono definire altrimenti. In molti, tra scrittori e filosofi, hanno cercato di trovare una spiegazione alla felicità per l'essere umano, ma a oggi, ancora non vi è una "soluzione" univoca. E forse non ci sarà mai.
Tema Attualità sulla Felicità: svolgimento simulazione Prima Prova Maturità 2019
Ogni giorno capita infatti di leggere sui giornali online che l'università di Harvard, per fare un esempio, ha analizzato un campione di 500 persone, e ha scoperto che la ricetta per la felicità sembra essere una vita serena e buoni rapporti sociali. Dopo qualche mese però, arriva un nuovo spunto e una nuova soluzione: questa volta la felicità secondo gli scienziati si raggiunge sicuramente facendo meditazione per circa 1 ora al giorno. Simone Cristicchi, noto cantautore, ha realizzato un documentario, non ancora pubblicato, in cui ha chiesto a centinaia di persone diverse, bambini compresi, che cosa fosse per loro la felicità e quali fossero le buone norme da seguire per avere una vita felice. Le risposte sono le più svariate. Ognuno sembra avere infatti una propria idea di felicità: c'è chi vorrebbe una lavoro per essere felice, chi considera la felicità come vivere il presente ed esserne consapevoli, chi pensa che per essere felice sia importante avere una vita semplice e persino chi invece ha paura della felicità. Se Cristicchi avesse posto le stesse domande a Giacomo Leopardi, la sua risposta, sarebbe stata che per essere felici bisogna porsi degli obiettivi e raggiungerli. La grande domanda dell'uomo, cos'è la felicità, per Leopardi aveva quindi una risposta chiara: la nostra vita trova un vero senso soltanto nel momento in cui ricerchiamo e raggiungiamo degli obiettivi che pensiamo ci possano rendere felici, altrimenti, senza questa ricerca, la nostra esistenza sarebbe una "nuda vita", superficiale vuota.
Ma chi può dire che questa sia la vera chiave della felicità? Perché l'essenza della felicità non può essere invece il trascorrere una vita in pace, godendosi il qui e ora come nella filosofia buddista? Ciò che Leopardi indica come chiave per la felicità è una sorta di mito della realizzazione legato a doppio filo con la sua stessa vita e con la sua personale esistenza. Per lui riuscire ad emergere artisticamente, a fare delle opere di rilievo ed essere riconosciuto come autore importante era tutto. La sua vita lo aveva costretto ad ore di "studio matto e disperatissimo", privandolo di altre gioie e quindi, la sua felicità era inevitabilmente legata al raggiungimento dei suoi obiettivi personali.
Oggi però, sebbene sia importante prefiggersi degli obiettivi, la felicità non è per forza legata al conseguimento e alla realizzazione di ciò che ci si era prefissati. Il mondo moderno in cui viviamo e la società in cui siamo inseriti ci pone infatti davanti a svariate complicazioni che possono trasformare l'obiettivo in sogno. Potremmo infatti esserci prefissi di imparare l'inglese andando a studiare in America per un paio di anni, ma magari per problemi economici non siamo riusciti a realizzare questo obiettivo. Allora non siamo felici? Allora dovremmo trascorrere tutta la nostra vita a tentare di avere abbastanza soldi per andare in America altrimenti non saremo mai felici? C'è un bellissimo film d'animazione della Walt Disney, Fantasia 2, che sulle note della Rapsodia in Blu di Gershwin racconta, come un film muto, la vita di tre persone che corrono tutto il giorno per realizzare gli obiettivi che si sono imposti o che la vita ha imposto loro. Con il crescendo della melodia cresce la loro insoddisfazione fino ad arrivare ad un climax in cui avviene la rottura e i tre protagonisti smettono di fare ciò che stavano facendo e si dedicano ad ammirare la natura, a giocare, a correre, a godersi il presente.
Conclusione Tema Attualità sulla felicità: Simulazione Prima Prova 2019
La famigerata domanda, cos'è la felicità, ha quindi una miriade di sfaccettature diverse e varia, da persona a persona. Ogni essere umano ha infatti un diverso concetto e una diversa idea di come poter essere felice e sono tutte giuste. Stephen Hawking diceva: "È quando le aspettative sono ridotte a zero che si apprezza veramente ciò che si ha". Nella società di oggi, nel mondo in cui viviamo e nel quale ci confrontiamo giorno dopo giorno con la povertà, la desolazione di chi si lancia in mare in un viaggio senza futuro pur di trovare un briciolo di luce, o con il dolore di chi ha perso un proprio caro in un attentato terroristico, parlare di felicità in senso lato diventa quasi assurdo. La felicità è un concetto, un'idea, una sorta di mito che ognuno di noi può vedere in qualsiasi cosa. La libertà di poter trovare un senso di gioia anche nell'ammirare un fiore o nel poter respirare aria fresca di montagna nella società in cui viviamo diventa praticamente tutto e non può essere chiuso in una definizione univoca. Per questo, forse, la felicità oggi si può dire legata a doppio filo con il concetto di libertà di scelta, con la possibilità quindi poter scegliere liberamente per cosa essere felici, giorno dopo giorno.
Se volete altri spunti, leggete il riassunto dello Zibaldone di Giacomo Leopardi:
(Fonte immagini Pixabay)