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Ammissione Maturità 2018: chi decide se sei ammesso?

6 giugno 2018

Maturità 2018: chi decide e come viene stabilita l'ammissione?

Siamo quasi alla fine dell'anno scolastico, la Maturità 2018 si avvicina e con lei anche l'ansia dell'ammissione. Se tutto va bene, i maturandi d'Italia, dal 20 giugno, affronteranno la prima prova di italiano. Ma quello che ci preme di più sapere adesso, più che i dettagli delle prove d'esame, è se si verrà ammessi o meno all'esame di maturità ma soprattutto come viene stabilita l'ammissione. Per prima cosa dovete vedere se rientrate in tutti i criteri di ammissione, necessari e inderogabili per presentarsi all'esame. A chi viene dato però questo ingrato compito di portarci all'esame o bloccarci? Ecco tutte le risposte e cosa c'è da sapere sull'ammissione alla Maturità 2018. Se avete qualche insufficienza e siete preoccupati per l'ammissione, leggete qui:

Maturità 2018 ammissione: chi decide se si viene ammessi?

Sotto un aspetto pratico, siamo noi studenti a decidere la nostra ammissione con i voti che riusciamo a portare a casa tra i compiti in classe e interrogazioni, evitando di fare troppe
assenze e mantenendo una condotta tale da non beccarci a fine anno un brutto cinque. I professori hanno il compito invece di cercare di aiutare uno studente per evitare che qualche cinque potrebbe compromettere la sua presenza all'esame di stato. Il nostro destino però viene deciso in sede di scrutinio da parte del collegio docenti. Questo di solito si riunisce dopo la fine delle lezioni, in tempo per far sapere agli studenti con quale voto finale sono stati ammessi e i crediti d'esame da cui si parte per il voto finale.

Ammissione Maturità 2018: come viene decisa l'ammissione?

Nel momento in cui il collegio dei docenti si riunisce in sede di scrutinio, viene fatta un'analisi dettagliata del percorso scolastico di ogni studente: si vedono i voti, cercando di capire se sono presenti insufficienze e se queste si possono trasformare in dei sei, per ammettere o se la situazione è troppo grave da poter accantonare queste mancanze. Successivamente vengono contate le assenze e si cerca di capire se lo studente è stato presente in classe tutte le ore necessarie, previste dalla legge. Per ultimo si guarda il percorso scolastico mettendo alla luce il suo comportamento: i professori discuteranno degli atteggiamenti di ognuno di noi in classe, se ci sono state note disciplinari o se è successo qualcosa di particolarmente grave da fermare qualcuno prima della maturità. (Credits foto: Pixabay)
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