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Prima Prova Maturità 2017 traccia di analisi del testo: domande e risposte

21 giugno 2017

Analisi del Testo Maturità 2017: la traccia di Prima Prova

La Prima Prova di Maturità 2017 è iniziata e la traccia uscita per l'analisi del testo scelta dal MIUR riguarda l'autore Giorgio Caproni e la sua lirica "Versicoli Quasi Ecologici". Le tracce e gli svolgimenti cominciano ad uscire grazie agli spoiler dei maturandi e noi di ScuolaZoo siamo qui per voi. Vediamo allora quali sono le domande inerenti l'analisi del testo per Giorgio Caproni. Per sapere tutto sulla Prima Prova dell'Esame di Stato:

Maturità 2017: Analisi del testo Prima Prova, le domande

Ecco tutte le domande per l'Analisi del Testo su Giorgio Caproni, autore scelto dal MIUR
per la Prima Prova di Maturità 2017.
  • 2.1 Il componimento fa parte di una raccolta di versi dal titolo latino res amissa (“Cosa perduta”). In che modo il contenuto della poesia proposta può essere collegato con il titolo della raccolta?
  • 2.2 La poesia è composta da un’unica strofa, ma può essere idealmente divisa in due parti. Quali? Qual è la funzione di ciascuna delle due parti?
  • 2.3 Individua nella lirica i verbi che rappresentano le azioni dell’uomo nei confronti della natura, che il poeta vuole contrastare. Quale atteggiamento e quale considerazione della natura da parte dell’uomo emergono da queste azioni?
  • 2.4 Il poeta fa riferimento a una motivazione che spinge l’uomo ad agire contro la natura: quale?
  • 2.5 Dalla lirica emerge un atteggiamento critico del poeta verso la società moderna, che spesso premia chi compie delle azioni irrispettosi verso la natura. In quali versi, in particolare, è evidente questa critica?
  • 2.6 L’uomo ha bisogno della natura per sopravvivere, ma la natura non ha bisogno dell’uomo: individua nella lirica i punti in cui emerge questa convinzione.
  • 2.7 Nell’ultima parte della poesia, come viene definito il mondo deturpato dall’uomo? Qual è il sentimento di “chi resta”?
  • 2.8 Soffermati sulle scelte stilistiche dell’autore. I Versi sono tutti della stessa misura? Riconosci qualche enjambement? Segnala le vere e proprie rime e le assonanze e consonanze

Maturità 2017: Analisi del testo Prima Prova, le risposte

1.  In questi diciotto versi Caproni esprime al meglio come la specie umana possa essere nociva a se stessa e alle specie vegetali e animali. Tocca un tema molto ricorrente ancora ai giorni nostri soprattutto per quanto riguarda il disboscamento (un esempio è la disumanità con cui l'uomo ha trattato la foresta amazzonica e molte altre) e le conseguenze climatiche e ambientali che l'uomo ha avuto sulla natura che lo circonda. Negli ultimi tre versi in particolare ricorda ai lettori che la natura non ha bisogno dell'uomo per vivere, per questo con questa poesia incita gli esseri umani a ritrovare un sensato equilibrio e rispetto per l'ambiente. Un altro tema che possiamo trovare qui è l'uccisione degli animali che avviene per scopi economici (la caccia alle tigri tibetane o alle foche per la loro pelliccia) e non più per la sopravvivenza di una specie.
2.1  Il contenuto della poesia è legato al titolo della raccolta in più punti; il più evidente è il mancato rispetto dell'uomo nei confronti degli animali, come nei versi  7 e 8  - per profitto vile fulmina un pesce - , e della natura - chi resta sospira nel sempre più vasto paese guasto - (vv 14-16). - Cose Perdute - inoltre inoltre invoca un senso di nostalgia che potrebbe essere legato alla giovinezza dell'autore quando ancora esisteva un rapporto equilibrato tra uomo e natura
2.2 Nella prima parte (vv 1-10) l'attenzione ricade sugli animali che per profitti economici vengono cacciati e uccisi in massa, molto volte portando anche delle specie in rischio di estinzione, quindi la prima parte è un'invettiva contro l'uomo e la sua cecità quando si parla di arricchirsi e potere. Questa invettiva contro l'uomo continua nella seconda parte della poesia (vv 10-18) dove l'attenzione si sposta sulla Natura e sull'ambiente che gli esseri umani stanno consumando appofittandosene sempre per propri scopi.
2.3 uccidete (v 1)  soffocate (v4) fulmina (v8) resta (v 14)
Tramite queste azioni e questo uso di termini Caproni va a sottolineare la crudeltà dell'uomo nei confronti della terra che lo ospita: non soltanto non le porta rispetto, ma anzi distrugge lei e gli esseri che la abitano compreso lui stesso. L'uomo in questa poesia è posto come assassino, ma anche come suicida infatti egli non è immune ai cambiamenti provocati dalle sue azioni.
2.4 Il motivo di questo comportamento dell'uomo ad agire contro la natura può essere riassunto con il verso 7 - e chi per profitto vile - : l'uomo infatti è spinto a tenere questo atteggiamento nei confronti dell'ambiente e degli animali per raggiungere potere e ricchezza. Postosi questi obbiettivi molte volte l'uomo non si accorge dei danni collaterali che crea attorno a sè (inquinamento del mare, innalzamento delle temperature con conseguente effetto serra, avvelenamento delle acque). Sono proprio questi primi danni che poi sfociano in processi ambientali e problemi che riguardano gli animali come per esempio l'estinzione per un non più adatto habitat o la morte precoce per colpa di soffocamento/avvelenamento causato dall'inquinamento umano.
2.5 La critica alla società moderna avviene nei versi 7-10, dove appunto viene sottolineato l'atteggiamento sbagliato dell'uomo che viene definito vile nel raggiungimento dei suoi scopi e in seguito viene criticato chi volontariamente o involontariamente 'premia' o incita questo atteggiamento. Si parla di volontà nell'accentuare questi comportamenti quando si rimane indifferenti davanti ai molteplici mostruosi scenari che oggi troviamo per il mondo (come per esempio incidenti petroliferi o il danno delle armi nucleari) e di involontario quando anche nel piccolo del singolo individuo non si ha un giusto comportamento quando si potrebbe iniziare con il semplice gesto della raccolta indifferenziata. Caproni  esprime il suo essere contrario agli atteggiamenti dell'uomo chiedendo al lettore di non fare delle persone  che operano sull'ambiente in modo sbagliato dei  -cavaliere del lavoro- , sperando che il messaggio di questa poesia possa aprire gli occhi alle persone.
2.6 Nella lirica presentata i punti in cui emerge la convinzione che l'uomo ha bisogno della natura per sopravvivere mentre la natura non ha bisogno dell'uomo sono:
- vv 5-7  in cui dopo aver elencato vari elementi dice che l'uomo oltre che di carne e ossa è anche fatto di questi; il pino in particolare è posto per ultimo in quanto albero (produzione di ossigeno)
- vv 10-12 in questi versi troviamo due elementi essenziali per la vita terrena sia umana sia animale: acqua e erba. A loro infatti è avvicinata la parola amore, ovvero il sentimento più forte che un umano possa provare: è proprio quando andrà a spegnersi la parte naturale dell'uomo che anche la parte sociale verrà a mancare. Questo perchè ci saranno sempre meno risorse e quindi solo l'umo più forte sopravviverà cercando di fare esclusivamente il proprio interesse
- vv 16-18 in questi versi la tristezza e la nostalgia dell'autore vengono sottileati dal suo sospirare ormai quasi senza speranza. E' proprio qui che troviamo la conferma che la terra non ha bisogno dell'uomo per sopravvivere
2.7 Negli ultimi versi il mondo consumato dall'uomo viene definito 'guasto', mangiato dall'avidità dell'uomo e dal suo non comprendere le meraviglie che lo circondano e che lo fanno sopravvivere su una terra che lui ha voluto rendere ospitale. - Chi resta sospira- (vv 14-15) racchiude al meglio l'angoscia, l'amarezza, la tristezza del poeta davanti alla caratteristica inumana dei suoi compagni nel trattare la natura che li circonda
2.8 In questa lirica i versi sono liberi anche se troviamo una maggioranza di versi a otto sillabe; ci sono vari enjambement tra cui - è fatto/l'uomo- (vv 6-7) , -l'amore/finisce- (vv 10-11) , - dove/sparendo la foresta - (vv 12-13) e - come / potrebbe tornare - (vv14-16)
Le rime che troviamo sono -vento/lamento- (vv 2-3), -lamantno/pino- (vv 4-5) , - Foresta/resta- (vv 13-14), mentre le assonanze - bella/terra- (vv 17-18)  e consonanze -cavaliere/amore- (vv 9-10)

Prima Prova, Analisi del Testo Maturità 2017: la poesia di Giorgio Caproni

Ecco la poesia di Giorgio Caproni scelta dal MIUR come traccia di Prima Prova per la Maturità 2017:

Non uccidete il mare, la libellula, il vento. Non soffocate il lamento (il canto!) del lamantino. Il galagone, il pino: anche di questo è fatto l’uomo. E chi per profitto vile fulmina un pesce, un fiume, non fatelo cavaliere del lavoro. L’amore finisce dove finisce l’erba e l’acqua muore. Dove sparendo la foresta e l’aria verde, chi resta sospira nel sempre più vasto paese guasto: Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l’uomo, la terra.

 
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