Invalsi Maturità 2020: cosa succede con le prove sospese fino al 15 marzo
Con le scuole chiuse fino al 15 marzo in tutta Italia per limitare la diffusione del Coronavirus, sono state sospese anche le
Invalsi di Maturità 2020: i test di italiano, matematica e inglese per le classi quinte, infatti, si sarebbero dovuti tenere tra il 2 e il 31 marzo, ma di fatto i giorni in cui i maturandi hanno potuto sostenere le prove sono stati dal 2 al 4 marzo, visto che dal 5 marzo tutti gli studenti sono rimasti a casa in seguito al decreto ministeriale. Anzi, nelle Regioni coinvolte maggiormente dalla diffusione del virus, i ragazzi e le ragazze non hanno potuto proprio sostenere alcun test. Le Invalsi di quinta superiore, però, sono requisito obbligatorio per la Maturità 2020 quindi è necessario che queste date possano essere recuperate. Per questo l'Istituto Invalsi ha annunciato ufficialmente la possibilità di cambiare le date.
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Quando saranno recuperate le Invalsi di Maturità 2020?
L'Istituto Invalsi
ha comunicato sul suo sito che «alla ripresa [delle attività scolastiche, ndr] sarà possibile riprogrammare - di concerto con le scuole interessate - le date di somministrazione delle prove INVALSI 2020 per tutte le scuole che ancora non le hanno sostenute». Questo significa che, una volta che le scuole saranno normalmente riaperte, queste possano ricontattare l'Istituto Invalsi per stabilire le nuove date in cui sostenere le prove.
Quali sono le nuove date per le classi campione?
Inizialmente, le date previste per le classi campione erano lunedì 9, martedì 10, mercoledì 11, giovedì 12 marzo, ma essendo le date comprese nello stop alla didattica, il calendario è stato momentaneamente spostato al periodo tra il 24 marzo 2020 e il 27 marzo 2020, come riporta OrizzonteScuola.it. Ovviamente, nel caso la chiusura delle scuole fosse ulteriormente prolungata (al momento, però, non ci sono notizie in merito), l'Istituto Invalsi provvederà a un'altra modifica di date.
In quanti hanno già sostenuto le Prove Invalsi di Maturità 2020?
Il primo dato che abbiamo è che nessuno dei maturandi delle Regioni in cui le ordinanze di chiusura delle scuole erano già attive il 2 marzo ha sostenuto le Invalsi, quindi gli studenti di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Marche dovranno sicuramente recuperarli. Nella prima giornata di Invalsi sappiamo invece che le prove sostenute sono state 25.158 su un totale di 476.867 suddivisi in 26.148 classi (dati Istituto Invalsi). Considerando che i giorni a disposizione per sostenerle, prima della sospensione delle attività didattica in tutta Italia, sono stati altri due, questa cifra è sicuramente aumentata, anche se probabilmente sono ancora tanti gli studenti che dovranno recuperare le Invalsi.
(Foto Credits: Pixabay)