Tema di attualità sul rapporto tra Coronavirus e natura: riflessione con svolgimento
In questi giorni di isolamento a causa del
Coronavirus, abbiamo modo di riflettere sul nostro stile di vita condotto fino a oggi, sulle cose che contano e anche su come sarà il futuro post-pandemia. Un aspetto interessante dello stop agli spostamenti e a gran parte delle attività produttive, è la diminuzione dell'inquinamento. Uno studente di quinta superiore, quindi, ci ha scritto un tema sulla necessità di rivedere il nostro stile di vita per far sì che i cambiamenti climatici e l'idea di futuro sostenibile diventino delle priorità nelle nostre agende politiche, economiche e personali. Vediamo insieme scaletta e svolgimento.
Se invece vuoi scrivere da solo un tema sul Coronavirus, trovi qui la guida da 10:
Scaletta tema su Coronavirus e importanza dell'ambiente
Ogni tema, per essere ben strutturato, ha bisogno di una scaletta che serve per dare un ordine logico a tutte le nostre idee. In questo caso possiamo pensare a strutturare così la scaletta:
- Introduzione: inizia con una riflessione su quanto sta accadendo e sulla necessità di prendere questo momento di isolamento come un'opportunità per pensare a un futuro diverso e ricco di opportunità.
- Svolgimento: il Coronavirus è solo la prima sfida del nostro tempo, ma la più grande sarà quella di trovare un modo più sostenibile per vivere in modo da evitare che la natura e i cambiamenti climatici rendano, nel corso del prossimo secolo, impossibile la vita sul pianeta Terra. È importante usare la crisi come opportunità.
- Conclusione: fai una tua riflessione su quello che si può imparare da questo periodo e proponi qualche soluzione.
Se invece cerchi una traccia su Coronavirus e isolamento, leggi qui:
Introduzione tema su Coronavirus e cambiamenti climatici
Il mondo si è arrestato. E non era mai accaduto prima. Quando due settimane fa ci siamo fermati, molti si sono fatti prendere dal panico, altri invece hanno deciso di dedicare questo tempo a ciò che, pur trattandosi di una prerogativa fondamentale dell’uomo, la natura frenetica della nostra vita non ci permette di fare: riflettere. Così anch’io mi sono fermato e ho riflettuto. Mi sono concentrato su di noi, sul nostro futuro, su quello che ci aspetta quando tutto sarà finito. E ho trovato un punto d’incontro tra questa sfida e quella ancora più grande con cui temporeggiamo da tempo: i cambiamenti climatici.
Svolgimento tema su Coronavirus e inquinamento
L’emergenza che stiamo affrontando pone a serio rischio il “green deal” europeo, il piano di 116 punti con cui gli stati continentali si sono proposti proprio all’inizio di quest’anno obiettivi in grado di segnare una svolta verso un’economia sostenibile entro il 2030 e a zero emissioni entro il 2050.
Il programma appariva già fragile all’atto dell’adozione e molti paesi l’hanno ripetutamente messo in discussione: nessuno, in realtà, crede di poter rivedere veramente il nostro stile di vita, nessuno crede che sia veramente necessario un cambiamento. Soprattutto, ciò comporterebbe un drastico mutamento e rallentamento dei mercati contemporanei, e questo non sembra ammissibile.
Ora tuttavia urge una riflessione: forse qualcuno pensava che potesse essere possibile fermare il mondo frenetico di oggi? Eppure in questi giorni siamo stati costretti a farlo, dal momento che era l’unica soluzione a disposizione per evitare una tragedia ancora più grande. Dalla Cina all’Italia, dagli Stati Uniti all’India, dall’Argentina al Sudafrica.
Secondo stime diverse il tempo rimasto nelle nostre mani per salvare la Terra e il clima varia tra i pochi mesi e i 10 anni al massimo. Dunque riflettiamo, ora che abbiamo tempo: tra un decennio l’umanità potrebbe superare il punto di non ritorno per la propria specie e noi possiamo ancora permetterci di non agire seriamente?
I governi di tutto il mondo stanno affrontando una delle peggiori crisi economiche e sociali di sempre. Crisi, tuttavia, come ci insegnano dalla Cina, vuol dire anche opportunità, e quella di oggi, credeteci o no, rappresenta l’occasione migliore se non l’ultima per plasmare il cambiamento cui da troppo tempo siamo chiamati e che continuiamo a procrastinare.
In questa situazione abbiamo avuto modo di osservare le drammatiche conseguenze dirette del virus sugli individui. Per quanto riguarda il clima, ciò non è ancora accaduto (o meglio, sì, ma non siamo in grado di riconoscerle in quanto si tratta di ripercussioni indirette e concatenate ad altri fattori). Quando anche tali conseguenze si manifesteranno in maniera palese e determinando innumerevoli vittime, allora sarà troppo tardi.
Abbiamo tutti sotto gli occhi le immagini tragiche degli ospedali colmi all’inverosimile e chiamati a prendere scelte eticamente insormontabili. Ecco, lo stesso scenario potrebbe riproporsi tra cent’anni o meno, quando mancheranno aria e acqua oltre ai camici e alle mascherine, e dovremo fare i conti con una differenza: allora non avremo alcun modo di salvarci, non basterà nemmeno rimanere chiusi in casa.
Allora non potremo fare più nulla. Ora sì. In questi giorni si stanno discutendo e approntando pacchetti economici da miliardi e miliardi: improvvisamente siamo in grado di aprire solchi deficitari e portare a compimento enormi “sacrifici” finanziari.
È dunque ora di investire quei miliardi in un’economia verde, in infrastrutture e fonti energetiche sostenibili; è ora di dare linfa e posti di lavoro ai settori del futuro. Se non lo facciamo ora saremo costretti a fermarci un’altra volta proprio in corso di ripresa.
Abbiamo rallentato, ci siamo fermati. Ora dobbiamo ripartire. E possiamo scegliere quale direzione prendere affinché nessuno sia più costretto a fermarsi.
Se sconfiggeremo il virus (dopo aver comunque dovuto assistere, purtroppo, alla morte di tanti, troppi cari e amici) sarà perché abbiamo reagito prontamente con tutte le forze che erano a nostra disposizione prima che fosse troppo tardi: in futuro però si prospetta una sfida ancora più difficile.
Coglierla oggi vorrebbe dire assicurarci la vittoria; lasciarla a domani potrebbe condannarci per sempre.
Conclusione tema sul futuro dopo il Coronavirus
Siamo consapevoli che si stia aprendo un periodo difficilissimo e ricco di sacrifici, tuttavia tutti vogliamo che gli stessi siano degni e meritevoli di essere fatti. Investire in un mondo che tra un secolo non ci sarà più, beh, io non credo sia né meritevole, né tantomeno degno dell’uomo. Quantomeno, non di quello che sa fermarsi. E riflettere. L’Uomo con la U maiuscola.
Scritto da Davide Magliano (classe 5B IIS Ettore Majorana - Moncalieri)
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(Foto Credits: Pixabay)