Riassunto capitolo per capitolo de I Promessi Sposi: il capitolo 31
Dopo l'arrivo e l'invasione dei lanzichinecchi,
I Promessi Sposi proseguono con un altro dei momenti più tristi del romanzo: la
peste del 1630. Il trentunesimo capitolo è il primo del distico dedicato alla Morte Nera, uno dei temi più forti dell'intero romanzo scritto da Alessandro Manzoni. Un excursus
storico-medico in cui i nostri protagonisti sono del tutto assenti, mentre al centro delle pagine vi sono la Storia e le considerazioni critiche dello scrittore.
Per saperne di più ecco il
riassunto del capitolo 31 de I promessi sposi.
Stavate cercando il riassunto del primo capitolo dei Promessi Sposi? Lo trovate qui:
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Trentunesimo Capitolo de I Promessi Sposi: il riassunto
Siamo di nuovo a Milano, sulla quale
sta per scatenarsi la peste, come in buona parte d'Italia: la causa è il passaggio dei lanzichenecchi, di cui Manzoni ha già parlato. Lo scrittore afferma di essere il primo a raccontare quanto accaduto con precisione e ordine, al contrario degli autori del Seicento, e di voler denunciare gli errori compiuti delle autorità.
Riassunto capitolo trentuno Promessi Sposi: la peste a Milano
Nell'autunno del 1629 la striscia di territorio percorsa dai lanzichenecchi vede l'arrivo dell'epidemia, con sintomi sconosciuti ai più e ignorati dal Tribunale di Sanità milanese nonostante alcuni avvertimenti. Esalazioni delle paludi e carestia: queste le prime spiegazioni addotte dai medici, ma alla fine si deve
riconoscere la malattia per quello che è, o almeno così fanno i pochi studiosi dell'epoca.
Il
governatore di Milano, Spinola, è però troppo occupato dalla guerra per prendere provvedimenti. Anche la popolazione però si disinteressa, e chi parla del morbo viene deriso: solo il
cardinale Borromeo esorta i suoi preti a vigilare. Nonostante il cordone sanitario tardivo attorno a Milano l'epidemia si diffonde dunque anche in città.
Dai documenti dell'epoca sembra che
il primo caso accertato sia quello di un soldato italiano al servizio degli spagnoli, entrato in città con delle vesti prese ai lanzichenecchi, il quale si ammala dopo aver alloggiato presso alcuni parenti. La famiglia viene segregata dal Tribunale di Sanità, vengono bruciati mobili e abiti, ma altre persone sono infettate, anche se i malati non vengono denunciati.
Si arriva così al 1630: il Tribunale cerca di
inviare tutti i sospetti infetti al lazzaretto, cosa che fa rende invisi i magistrati e i medici, additati come nemici della patria e presi a sassate. La peste miete vittime ovunque, e i sintomi sono ormai quelli classici: bubboni, febbre e delirio. La situazione al lazzaretto è sempre più ingestibile per la quantità di gente che vi affluisce, e il Tribunale ne affida la
gestione ai padri cappuccini, alla cui testa c'è Padre Felice, il quale si distingue per generosità.
Riassunto capitolo trentunesimo Promessi Sposi: gli untori
Iniziano poi a circolare le prime dicerie sugli
untori, personaggi imprecisati che spargerebbero sostanze venefiche, frutto della superstizione magica dell'epoca sostenuta anche da alcune autorità. Persino il
Duomo di Milano viene sospettato di essere stato “unto” per diffondere la peste, con un episodio che vede un'asse divisoria tra i fedeli dei due sessi e alcune panche portate fuori dalla chiesa e lavate nonostante non vi fossero prove.
Il 18 maggio le mura della città vengono imbrattate da una
strana sostanza giallastra, dall'origine misteriosa: vengono incolpati stranieri e si bruciano i luoghi sospetti, pensando che si tratti della vendetta dell'ex governatore don Gonzalo. Altri invece parlano di uno scherzo di cattivo gusto che getta l'allarme.
Per convincere la popolazione della veridicità della peste il Tribunale di Sanità ricorre a un sotterfugio macabro: durante la festa di Pentecoste viene fatto sfilare
un carro che trasporta i corpi nudi di una famiglia morta di peste, i cui segni orribili riempiono di orrore tutti i presenti, che finalmente riconosce l'esistenza del morbo.
Capitolo 31 Promessi Sposi: approfondimento
In merito alla diffusione e ai provvedimenti poco efficaci presi nelle prima fasi della diffusione della peste,
Manzoni accusa sia il popolo che i potenti. Il primo infatti si dimostra ignorante e succube di qualsiasi superstizione, mentre le autorità ancora una volta sono del tutto incapaci di fronteggiare le difficoltà che si presentano. Tuttavia lo stesso
Manzoni è stato criticato dagli storici e dagli studiosi successivi perché avrebbe preteso in modo anacronistico che nel '600 fossero adottate le misure igieniche a lui contemporanee, frutto anche degli errori del passato.
Riassunto I Promessi Sposi capitolo per capitolo
Noi di ScuolaZoo stiamo scrivendo tutti i riassunti de I Promessi Sposi. Se vi interessa leggere il capitolo precedente e successivo al trentunesimo ecco i link da seguire: