Riassunto Il Nome Della Rosa: significato, citazioni e simbologia
Il Nome della Rosa è un romanzo famosissimo scritto da
Umberto Eco e pubblicato la prima volta nel 1980. Eco si era già cimentato nel genere del
giallo storico, ma questo volume, ambientato sul finire dell'anno 1327, è un
espediente letterario diventato molto famoso perché sembra essere un manoscritto scritto da un monaco di nome
Adso Da Melk che decide di mettere nero su bianco la sua storia in compagnia del maestro
Guglielmo da Baskerville ai tempi in cui era un novizio.
Il Nome della Rosa venne tradotto in oltre 40 lingue con oltre 50 milioni di copie vendute in 30 anni e una svariata quantità di premi ottenuti. Del romanzo sono state fatte due trasposizioni: il
film omonimo del 1986 con Sean Connery e attualmente, nel 2019, per la regia di Giacomo Battiato con John Turturro, una
serie TV. Se i professori quindi a scuola dovessero chiedervi di leggere questo volume sappiate che vi troverete davanti ad un vero e proprio "mattone". Già perché
Il Nome della Rosa non è un libro corto o di facile lettura. Anzi è parecchio impegnativo da leggere. Ecco allora che noi di ScuolaZoo vi proponiamo un
riassunto breve de Il Nome della Rosa di Umberto Eco.
Leggete qui come fare da soli un riassunto da 10 e lode:
Il Nome della Rosa: riassunto breve
Come abbiamo detto il
romanzo è un giallo storico ambientato nel 1327 in un monastero benedettino. A raccontare i fatti in prima persona è il protagonista che ripercorre la sua vita quando era ancora un novizio: al centro del racconto, ci sono le indagini portate avanti dal suo maestro
Guglielmo da Baskerville, un frate Francescano. Il primo compito dei due, nel 1327, è quello di svolgere un incarico da mediatori tra alcuni esponenti di diversi ordini religiosi al fine di riunire il potere papale e quello del re. Nell'abbazia in cui si trovano però si susseguono una serie di
morti sospette. Il tutto avviene in 7 giorni e il racconto viene suddiviso secondo la divisione del giorno della regola benedettina.
Il Nome della Rosa, riassunto breve: i delitti
Il primo delitto vede il presunto
suicidio di Adelmo, un monaco miniaturista giovanissimo che si uccide dopo aver avuto un rapporto sessuale con
Berengario, l'aiuto bibliotecario che gli aveva promesso di mostrargli un libro unico nel suo genere. Dopo il fatto, divorato dai sensi di colpa, Adelmo si sarebbe suicidato buttandosi dalla finestra della biblioteca. Il secondo delitto riguarda il monaco traduttore
Venanzio, riuscito ad intrufolarsi nell'area riservata della biblioteca dell'Abbazia, dove sono custoditi i libri considerati maledetti. Il monaco ne prende uno; una volta iniziato a leggerlo arriva nelle cucine, situate proprio sotto la biblioteca, e muore senza alcun tipo di spiegazione. Il corpo viene ritrovato proprio da
Berengario che preso dal panico prende il corpo del Monaco Venanzio e lo getta in un barile inscenando la morte per annegamento. Quando però Berengario trova il monaco morto, al suo fianco vede anche il libro e decide di aprirlo: mentre sta iniziando a leggerlo si sente male. Corre in bagno e anche lui muore. Successivamente il libro maledetto, almeno così pare, viene trovato dal padre
Severino da Sant'Emmerano. Dopo poco che ne è entrato in possesso verrà assassinato con un colpo alla testa da un altro bibliotecario che a sua volta, trovato il libro, lo apre e cerca di leggerlo, ma morirà in chiesa davanti a tutti i suoi confratelli. L'ultimo assassinio è quello dell'
Abate che verrà soffocato in una stanza della biblioteca.
Riassunto breve Il Nome della Rosa: le indagini di Guglielmo e Adso
Guglielmo da Baskerville in questa settimana di permanenza nell'abbazia decide così di cercare di risolvere questi omicidi e di scoprirne il colpevole facendo una serie di interrogatori. Come si renderà ben presto conto, tutto ruota attorno alla famigerata biblioteca che nasconde un segreto. Accanto a Guglielmo svolge indagini anche l'inquisitore Bernardo Gui e una donna da cui Adso è attratto. Dopo aver analizzato lungamente la struttura della biblioteca i due scoprono che è stata realizzata come una sorta di labirinto in cui sembra impossibile arrivare alla sezione Finis Africae dove è stato trovato proprio il libro maledetto. Alla fine, Guglielmo e Adso riescono a sciogliere il mistero: il libro in questione è una copia del secondo libro della Poetica di Aristotele che parla della commedia e del riso.
Finale Il Nome della Rosa: riassunto
Gli omicidi sono stati comandati dal monaco ed ex bibliotecario
Jorge da Burgos, il quale non voleva che qualcuno potesse leggere questo libro. Ovviamente non è stata la semplice lettura della
Poetica di Aristotele ad uccidere i monaci, ma del
veleno che il frate aveva distribuito su tutte le pagine. Secondo Jorge infatti il
riso e la
comicità potrebbero provocare dei danni gravissimi distruggendo anche il principio di autorità del dogma cristiano. Quando Adso e Guglielmo arrivano in questa parte misteriosa della biblioteca incontrano il frate Jorge da Burgos e tra i due scatta una lite. Il frate, piuttosto che farsi arrestare, ormai scoperto, preferisce
morire mangiando le pagine del libro avvelenato. Adso mentre guarda questa scena urta una candela accesa che cade su una pergamena e prende fuoco scatenando un
incendio gigantesco che va a distruggere l'intera Abbazia. A questo punto
Adso e Guglielmo si separano: il giovane novizio torna nel monastero e soltanto moltissimi anni più tardi scoprirà che il suo mentore,
Guglielmo da Baskerville, morì durante la celebre peste nera.
Significato e simbolismo ne Il Nome della Rosa di Umberto Eco
Ora che abbiamo visto la
trama de
Il Nome della Rosa è tempo di capirne il
significato. Questo libro infatti presenta
diversi livelli di lettura e
diversi riferimenti letterari filosofici e narrativi. All'interno dell'opera infatti il lettore viene quasi messo alla prova e deve trovare degli
indizi e delle
citazioni che sono nascoste all'interno del libro. Così insieme alla trama si trovano anche le riflessioni dell'autore che punta proprio alla pluralità delle letture. Nel piano storico presente i personaggi si contrappongono a due epoche e due mentalità diverse. Da un lato il
medioevo, dall'altro
nuovo mondo che avanza rappresentato da Guglielmo che ha sete di conoscenze e indaga attraverso il
metodo scientifico. Il romanzo poi potrebbe anche essere considerato come un'
allegoria delle vicende italiane contemporanee all'uscita de Il Nome della Rosa, quindi la situazione italiana degli anni '70.
Significato del titolo: Il Nome della Rosa
Già nel titolo infatti c'è una
simbologia esplicita riferita alla
rosa che è presente in tantissime opere medievali. Inizialmente Umberto Eco voleva chiamarlo
L'Abbazia del Delitto, ma successivamente optò per
Il Nome della Rosa. Questo titolo richiama il motto tratto dal
De contemptu mundi di Bernardo Cluniacense, che si trova alla fine del il romanzo: "Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus" ("La rosa primigenia [ormai] esiste [soltanto] in quanto nome: noi possediamo nudi nomi"). Il significato quindi sarebbe che il
concetto di universale non possiede una realtà vera e propria. È soltanto un nome. Nel titolo troviamo poi il rimando ad altri temi centrali dell'opera e al concetto secondo cui, alla fine, di ogni cosa non resta che un nome, un ricordo. Esattamente come per la biblioteca e i libri che vengono distrutti dal fuoco e come per il mondo conosciuto da Adso che scomparirà nel tempo.
Il Nome della Rosa: le citazioni di altri libri e autori famosi
In tutta la vicenda poi c'è un continuo rimando ad altri libri e le parole e i nomi sono il fulcro attorno a cui ruota tutta l'indagine. Troviamo ad esempio un omaggio palese di
Umberto Eco ad
Arthur Conan Doyle visto che il protagonista de
Il Nome della Rosa, Guglielmo, si chiama Da Baskerville, un chiaro riferimento al racconto
Il Mastino dei Baskerville in cui Sherlock Holmes indaga su una serie di delitti.
Adso poi sembra nettamente riprendere la figura di
Watson che, anche in questo caso, è il narratore in prima persona della vicenda. Non mancano poi anche riferimenti al romanzo
Ulisse di James Joyce visto che la ripartizione del testo in base alle ore del giorno è liberamente tratta proprio da questo testo. Nel susseguirsi del romanzo troviamo poi anche una citazione dal quinto canto dell'
Inferno di Dante: Adso, infatti, parla di un suo svenimento usando l'espressione "Caddi come un corpo morto cade", citando palesemente la Divina Commedia. C'è poi un richiamo a
Manzoni quando Guglielmo dice: "Come di un vaso di coccio tra vasi di ferro". L'assassinio dei monaci è poi liberamente tratto dal film
Il Giovedì di Dino Risi.
(Fonte immagini Wikipedia e Rai)