I Miserabili di Victor Hugo: il riassunto con personaggi e commento
I Miserabili è un romanzo del famosissimo scrittore francese
Victor Hugo, vissuto nell’
Ottocento francese e proprio per questo splendido rappresentante, coi suoi scritti, delle difficoltà e dei drammi di quel tempo nella sua nazione. Proprio per questo la stampa filo napoleonica dell’epoca, nel regime instaurato da
Napoleone III nel periodo post-repubblicano, attaccò fortemente l’opera e l’autore, temendone appunto il potenziale di riflessiva forza romantica, la stessa forza che venne incarnata ed impugnata dai rivoluzionari del 1789; non a caso Rimbaud, invece, ne difese con forza la dignità e il forte valore che poteva avere come insegnamento per i giovani. Proprio per questo l’opera è un forte e validissimo strumento di insegnamento e
fonte di notevoli spunti di riflessione e crescita, e per questo motivo i prof potrebbero averti assegnato
la lettura de Les Misérables con tanto di riassunto. L'opera è bella, ma impegnativa: per te è solo un mattone che non riesci proprio a finire? Non ci capisci più niente tra
personaggi, ambientazioni e trama? Ecco allora per te il nostro
riassunto svolto de I Miserabili, sia in forma
breve che più dettagliata, per
capitoli, per sorprendere i prof e prendere un bel voto anche se non hai finito di leggere il libro.
In particolare di seguito troverai:
- Riassunto breve de I Miserabili
- Riassunto dettagliato in base ai personaggi
- Il commento dell'opera
Se siete alla ricerca della recensione del libro o dei film più belli tratti da I Miserabili, leggi:
Vuoi scrivere il riassunto da solo? Allora qui trovi tutte le dritte per fare una sintesi da 10:
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Credits: Edizioni BUR - Rizzoli[/caption]
Riassunto breve de I Miserabili
Il protagonista, un certo
Jean Valjean, un uomo povero ed estremamente sfortunato nella vita, quanto giusto ed onesto, è un ex galeotto che nella vita ha sperimentato la fame e l’ingiustizia. Riesce a evadere e, grazie al vescovo di Digne, ad acquistare la dignità perduta. Tuttavia, in ristrettezze economiche e afflitto da una crisi di identità e di valori, si ritrova nuovamente in difficoltà e ricomincia a rubare, derubando proprio il Vescovo che lo aveva redento. Colto sul fatto, viene salvato nuovamente dallo stesso Vescovo e riesce a fuggire altrove, dove, grazie a ciò che il prelato gli aveva dato, ricostruisce la propria vita.
Jean Valjean si crea così una
nuova identità a Montreuil-sur-Mer, una ridente cittadina dove ha il rispetto di tutti tranne dell’
ispettore Javert che anni prima lo aveva incontrato in carcere e per tale motivo nutre dei dubbi sulle sue origini. Il protagonista incontra ora una giovane sfortunata donna,
Fantine, sua ex impiegata che dopo essere stata licenziata per adulterio, è costretta a prostituirsi per sopravvivere. Inoltre, alla donna viene tolta la figlia nata da quel rapporto adulterino per affidarla ad una famiglia benestante del luogo, i
Thénardier. Fantine si trova in prigione (dopo essere stata arrestata dell’ispettore) per aver giustamente aggredito un aristocratico che la aveva importunata per ottenere i suoi servigi; per questo motivo, Jean la aiuta a scappare.
La polizia scopre tutto ciò e lo arresta, ma lui riuscirà a fuggire e a simulare la sua morte. La giovane donna, Fantine, invece, morirà. Qualche anno dopo, il protagonista scopre che i Thénardier trattano come schiava la figlia della donna,
Cosette. La riscatterà e
le farà da padre, garantendole una vita umile ma felice a Parigi. Tuttavia, saranno costretti a fuggire in un monastero vicino ed a cambiare identità per sfuggire all’ispettore Javert, il quale nutre un’ossessione immotivata nei confronti di Jean.
Passano sei anni, dopo i quali la giovane, cresciuta, si imbatterà casualmente in un giovane nobile, un certo
Marius, e se ne innamorerà. Il giovane, vedendola, ne ricambierà i sentimenti e cominceranno una serie di scambi epistolari amorosi che ne rinvigoriranno la relazione. Una serie di sfortunati eventi porteranno Jean a decidere di emigrare in Inghilterra per la sua incolumità e quella della figlia, la quale comunicherà la triste notizia a Marius: il ragazzo, preso dallo sconforto, deciderà di suicidarsi in nome della
rivoluzione assieme a dei suoi compagni.
Jean viene a conoscenza dello scambio epistolare e, dopo un primo momento di gelosia paterna, decide di salvare il giovane dal suicidio amoroso: si reca quindi sul luogo della rivoluzione dove ritrova anche l’ispettore Javert, catturato dai rivoluzionari, e lo libera. Poi trova il giovane Marius e con egli fugge nelle fogne, dove affronterà mille buie peripezie.
Uscito, Jean Valjean viene catturato da Javert stesso che, dopo aver accompagnato Marius in salvo, lo libera dalle catene perché gli deve la vita stessa. Trovandosi nel paradosso, da uomo di legge, di dovere la sua vita ad un criminale, l'irreprensibile Javert, in preda a tale crisi di identità, diviso tra legge e moralità,
si suicida, gettandosi nella Senna.
Cosette e Marius si sposano e Jean decide di vivere lontano da essi, in quanto non vorrà metterli in pericolo per colpa del suo passato galeotto. Morirà pochi anni dopo, sentendo il peso degli anni e della depressione per la lontananza dalla amata figlia adottiva, la quale riuscirà a raggiungerlo con Marius per dargli un ultimo saluto.
Foto copertina Credits: La libertà guida il popolo di Eugène Delacroix (1830)
Riassunto dettagliato de I Miserabili di Victor Hugo
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Credits: Universal Picture[/caption]
Ecco qua invece il
riassunto dettagliato de I Miserabili diviso per parti, concentrando tutti i
capitoli relativi a una storyline o a un
personaggio del romanzo di Victor Hugo.
I Miserabili di Victor Hugo - La sfortuna di Jean Valjean (parte 1)
La storia si incentra su una serie di protagonisti, dei quali sicuramente il principale è
Jean Valjean, un giovane ridotto in estrema povertà dalla società dell’epoca, una persona però ricca di bontà d’animo, come vedremo in seguito. Dovendo provvedere alla sua famiglia, per la disperazione, ruba un tozzo di pane e per tale motivo viene imprigionato per ben cinque anni, pena allungata di altri quattordici anni in quanto tenta a ragion veduta di evadere più volte, senza successo.
Quando riesce ad evadere, però, viene rinnegato da più parti, in quanto ingiustamente riconosciuto come disonesto e posto allo stesso livello di un assassino per aver cercato di rubare un tozzo di pane. Tra le poche persone che gli daranno credito e gli forniranno un aiuto per rinascere, c'è è il
vescovo di Digne, Monsignor Myrel, un ex aristocratico rovinato dalla Rivoluzione francese e costretto all'esilio, trasformatosi, dopo una crisi spirituale, in un pio e giusto uomo di Chiesa dall'eccezionale altruismo.
Ciononostante, inizialmente Jean è restio a fidarsi di tanta benevolenza da parte dell’alto prelato e continua a rubare anche ad egli, credendo così di prendersi una sorta di rivincita. Un giorno viene però beccato dalla polizia, che lo porta dal vescovo per far riconoscere il furto di alcuni candelabri d’argento di sua proprietà e per intentare quindi l’accusa ed incarcerarlo, ma
il vescovo Myrel lo difende, non facendolo imprigionare, e addirittura gli regala la refurtiva, assieme ad altri denari. Jean è scosso da cotanta umanità e cade in una crisi di identità dalla quale esce come uomo nuovo e pieno di buoni propositi: si stabilirà a Montreuil-sur-Mer dove, grazie al denaro del vescovo, riesce ad impiantare una fiorente industria di bigiotteria e a diventare un cittadino rispettabile, celando la sua vera identità e assumendo un nuovo nome.
Diviene sindaco, rispettato da tutti, tranne che dall’
ispettore Javert, che ha vaghi ricordi di Jean durante i suoi anni di prigionia, avendolo intravisto qualche volta nelle celle, e per questo dubbioso sulla reale identità del nuovo eletto.
Riassunto I Miserabili di Victor Hugo - La sfortunata Fantine (parte 2)
Nel frattempo, Jean si imbatte in una poverissima donna sfortunata,
Fantine, caduta in disgrazia a causa di un adulterio, per cui perde il lavoro proprio nella fabbrica di Jean e si vede costretta a prostituirsi e ad affidare la sua amata figlia ad una famiglia, all’apparenza rispettabile, della città, i
Thenardier. L’uomo prende a cuore la situazione della giovane donna, nel momento in cui ella viene imprigionata dall’ispettore Javert per aver aggredito un aristocratico che voleva importunarla per “avere i suoi servigi”, e la aiuta a salvarsi, promettendole di ricongiungerla alla figlia.
Nel frattempo però egli viene a conoscenza che un uomo è stato arrestato con l’accusa di essere Jean Valjean e l’uomo, preso dal rimorso, va a costituirsi, pur rendendosi conto che l'evento potrebbe volgere a suo vantaggio, eliminando per sempre i sospetti del passato dalla sua persona. Viene arrestato, riuscendo solo a vedere per un attimo la
morte della giovane Fantine e promettendole che egli stesso sarebbe stato il padre di
Cosette.
I Miserabili di Victor Hugo Riassunto - L'amore per la figliastra Cosette (parte 3)
Jean Valjean fugge ancora una volta di galera e, recandosi dai Thenardier, scopre che
Cosette è trattata come una serva invece che come una figlia. Visto il voto fatto alla madre della piccola, Jean riscatta la giovane e la tiene sotto la sua tutela, andando a vivere in un'umile dimora a Parigi. Scovato anche qui dall'instancabile Javert, promosso ad ispettore nella capitale francese, Valjean è costretto nuovamente alla fuga e riesce a nascondersi con Cosette in un convento cittadino di monache di clausura, grazie all’intercessione del giardiniere: vivrà qui sotto falso nome con la giovane per sei anni, permettendole di tanto in tanto di uscire ed apprezzare la vita parigina e di crescere lontano dalle idee monastiche cui sarebbe stata destinata altrimenti inevitabilmente. Dopo qualche anno però, calmatesi le acque, Jean Valjean e Cosette prendono alloggio in Rue Plumet, a Parigi, dove vivono una vita modesta e ritirata grazie ai notevoli risparmi che Valjean è riuscito a mettere in salvo prima della sua cattura, anni prima: una dote notevole cui attingeva in maniera parsimoniosa, per lasciarla come amorevole eredità alla figlia.
Riassunto I Miserabili - L'amore tra Marius e Cosette (parte 4)
Nel corso di una delle passeggiate quotidiane,
Cosette si imbatte e si innamora di Marius, un bel giovane aristocratico di idee rivoluzionarie e repubblicane, diseredato dal nonno il quale era un convinto monarchico. Il giovane è alla ricerca della famiglia
Thenardier, perché crede falsamente che il padre sia stato salvato dal signor Thenardier sul campo di battaglia mentre era morente (in realtà il disonesto ne trascinò il suo corpo al sicuro solo per depredarlo e lasciarlo poi lì, morente): giunto tardivamente al capezzale sul campo di battaglia, e avendo sentito questa notizia, vuole rendere onore a quella famiglia. Anche
il giovane Marius scorge Cosette e se ne innamora.
Intanto Thenardier stesso, caduto in disgrazia, rapisce Jean assieme ad alcuni criminali per estorcergli il denaro, ma Marius, che aveva scoperto casualmente la cosa, avverte la polizia e Javert irrompe, permettendo la fuga a Jean (sia dai criminali che dall’ispettore stesso): così facendo Marius scopre la sede di abitazione di Cosette ed inizia con lei uno
scambio epistolare che mette le basi del
nuovo amore, il quale però verrà messo in pericolo dalla decisione di Jean di fuggire in Inghilterra per proteggere la figlia da eventuali nuovi assalti dei Thenardier alla loro ricchezza.
Scoperta la cosa, Marius entra in crisi e scrive una lettera a Cosette dove le annuncia il suo suicidio assieme ai
compagni rivoluzionari che di lì a poco andranno a scontarsi con i monarchici. Jean intercetta tale lettera e, dopo un primo momento di crisi nel quale si comporta da padre geloso della figlia,
decide di intervenire per salvare Marius: si reca quindi in mezzo agli scontri. Qui troverà Javert, prossimo ad essere giustiziato dai rivoluzionari, ma, nonostante tutto, grazie ad uno stratagemma, lo libererà, così da permettergli una nuova redenzione, come in passato fece il vescovo stesso con lui. Successivamente, trova Marius esanime e lo trae in salvo nelle fogne: dopo una rocambolesca fuga, durante la quale si imbatterà ancora in Thenardier. All’uscita dalle fogne, trova l’ispettore che li cattura ed accompagna Marius in un luogo sicuro per farlo curare. Una volta rimasto solo con Jean Valjean, tuttavia, Javert decide di liberarlo, visto che questi gli aveva salvato la vita. La decisione di avere liberato un ex galeotto al quale doveva la vita, però, farà entrare in crisi l'ispettore: diviso a metà tra il rispetto assoluto della legge e l'atto di moralità di ricambiare il gesto fatto da Valjean,
si suicida, gettandosi nella Senna.
I Miserabili riassunto - La conclusione (parte 5)
Marius, ristabilitosi e riconciliatosi con la famiglia,
sposa Cosette: vedendo la situazione familiare finalmente felice e stabile, Jean decide di allontanarsi, ammettendo a Marius la sua vera identità: il giovane lo apprezzerà, comprendendone le ragioni. Dopo qualche anno, per le condizioni di solitudine e lontananza dalla amata figlia, Jean sarà in punto di morte: Marius si recherà con Cosette dall’uomo, trovandolo rischiarato dalla luce delle candele che il prelato gli regalò anni prima, che esalerà così serenamente l’ultimo respiro.
Analisi I Miserabili: il commento
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Foto: Courtesy of Columbia Pictures[/caption]
La storia è un’attuale e nitida rappresentazione di come lo stato sociale e il pregiudizio possano offuscare la lettura reale di persone, personaggi e così via. Jean è un uomo dal passato difficile, sfortunato che, solo grazie al vescovo di Digne, ritrova la luce e la possibilità di essere un uomo migliore, nuovo, cosa che invece la lettura fredda e rigida delle cose dell’ispettore Javert (il quale dovrebbe essere espressione di giustizia invece) non riesce assolutamente ad ammettere, e che lo condurrà poi alla morte suicida proprio per l’incapacità di accettare una lettura delle cose diversa, e di accettare soprattutto il suo errore di una vita.
La storia intreccia numerose vite, molte delle quali sfortunate (Jean, Fantine, Cosette), altre invece del tutto fortunate, o ancora meglio espressione del controsenso che è sempre presente nella società umana: la famiglia Thenardier. Sono esponenti del raggiro, della truffa, della cattiveria e dell’opportunismo contro il più debole o ingenuo, come ad esempio il giovane Marius: egli idolatra questa famiglia, quando nella realtà dei fatti sono dei banditi che hanno derubato il padre morente, sono stati gli aguzzini della sua amata e sono stati i rapitori di Jean solo per ottenere la dote della giovane Cosette. E la giustizia? Ecco, dov’è la giustizia? Javert è stato per anni cieco dinnanzi a tutta questa frode, permettendo a questa famiglia, arrampicatrice sociale, di crescere e svilupparsi, concentrando le proprie energie sempre contro Jean, un uomo giusto e buono la cui vita è sempre stata macchiata (sottolineiamolo) dal furto per fame di un tozzo di pane, per il quale ha scontato tutta la vita.
Jean però, nonostante tutto ciò, riesce ad uscirne
illuminato vincitore, dimostrandosi uomo buono, ricco di valori e forza d’animo, morente rischiarato dalla luce di quelle candele e quindi idealmente rischiarato dalla luce illuminata di un vescovo che ha creduto nelle sue qualità.
Ne escono vincitori anche Marius e Cosette, che riescono a risolvere tutti i guai che perseguitavano la giovane ed il padre. O forse no? Alla fine del romanzo pare che i Thenardier tramino ancora nell’ombra, tentando di raggirare il giovane Marius. Espressione di un mondo che non cambierà mai, un mondo dove
chi nasce miserabile, ma onesto, verrà sempre guardato come tale, nonostante quanto di buono possa avere nell’animo, e nella mente. Un romanzo attuale, un romanzo da leggere per intero.