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Simulazioni Prima Prova Maturità 2019, il lavoro dello storico: testo argomentativo e traccia svolta

19 febbraio 2019

Maturità 2019: la traccia svolta del testo argomentativo sul lavoro dello storico

Oggi, 19 febbraio 2019, è giornata di simulazioni di Prima Prova 2019 per tutti i maturandi! Come promesso dal Miur, questa mattina sono stati messi online gli esempi di tracce per tutte le tipologie. La nuova Maturità 2019 è ancora nel mirino delle polemiche ma con oggi forse si farà più chiarezza almeno sulla Prova d'Italiano. Noi di ScuolaZoo, per darvi una mano, abbiamo preparato per voi alcune tracce svolte basandoci sui temi scelti dal ministero. Qui trovate il testo argomentativo svolto sul lavoro dello storico, basato sulle tesi di Momigliano, Bloch, Ovidio e Tacito inserite nell'esempio 1 di Tipologia B! Cercate le tracce svolte degli altri esempi pubblicati dal Miur? Allora non perdete: maturità 2019 simulazione prima prova testo argomentativo lavoro storico traccia svolta

Simulazioni Prima Prova Maturità 2019: traccia di tipologia B sul lavoro dello storico svolta

Anche la traccia di tipologia B è costituita da due parti: le domande di comprensione del testo e la produzione scritta del testo argomentativo. Qui vi forniremo lo svolgimento di entrambe.

Esempio testo argomentativo Prima Prova 2019: domande di comprensione sul lavoro dello storico svolte

La prima parte da svolgere è quella riguardante le domande di comprensione del testo che, in qualche modo, vogliono dimostrare che si ha la consapevolezza di ciò che si ha letto. Ecco le possibili risposte. Domanda 1. Riassumi il testo mettendo in evidenza la tesi principali e gli argomenti addotti Risposta 1. Il brano tratta del legame con la storia e tra passato e presente. Momigliano esprime la sua idea di lavoro dello storico: interessarsi al passato e scoprirne nuovi aspetti utili al presente. Da qui si evince che il legame tra passato e presente è molto stretto. Ma è veramente così? L'interesse del legame tra storia e presente nasce nel contesto familiare e dipende tanto dal rapporto che si ha con i nonni: se questi fanno della storia una narrazione irritante, contrapposta al presente, allora non suscitano l'interesse dei giovani; se invece sono capaci di far affiorare la curiosità per i tempi passati e la volontà di conoscere la storia per conoscere meglio il presente. Le due tesi sono rappresentate anche da due frasi: Ovidio, in linea con la seconda tesi, sostiene che bisogna elogiare i tempi antichi sapendo vivere nel presente, mentre Tacito raccomanda di tenere sempre un occhio puntato al futuro. La storia contemporanea è colei che può unire le due parti: si pone come colei che disseppellisce i morti, facendo venire alla luce nuovi aspetti, riscoprendo il passato, analizzandone i punti deboli e i punti forti, così da capire come si è giunti al presente e come si può procedere verso il futuro. Il semplice disseppellira la storia è già di persé un legame con la storia stessa. Domanda 2. Su quali fondamenti si sviluppa il lavoro dello storico secondo Arnaldo Momigliano (1908-1987) e Marc Bloch (1886-1944), studiosi rispettivamente del mondo antico e del medioevo? Risposta 2. Il lavoro dello storico secondo Arnaldo Momigliano è basato sull'interesse verso il passato e il piacere di scoprire nuovi aspetti che possono riguardare l'umanità. Secondo Marc Bloch invece il fondamento del lavoro dello storico risiede nell'esperienza familiare, nel rapporto con i genitori e, soprattutto, nel rapporto con i nonni. Domanda 3. Quale funzione svolgono nell’economia generale del discorso le due citazioni da Ovidio e Tacito? Risposta 3. Nell'economia del discorso, le citazioni di Ovidio e Tacito fungono rispettivamente da tesi e antitesi. Ovidio, infatti, sosteneva che bisogna elogiare la storia tenendo i piedi ben piantati nel presente, così come l'autore del brano vuole sostenere. Tacito, al contrario, sostiene che bisogna sempre osservare il futuro, rimanendo ben piantati nel presente. Domanda 4. Quale ruolo viene riconosciuto alle memorie familiari nello sviluppo dell’atteggiamento dei giovani vero la storia? Risposta 4. Le memorie familiari possono giocare un doppio ruolo nello sviluppo dell'interesse dei giovani verso la storia: la nostalgia verso i tempi passati, portata avanti soprattutto tra i nonni, potrebbe diventare irritante, facendo scaturire nei ragazzi un rifiuto verso la storia ponendo l'interesse esclusivo per il presente e il futuro; oppure possono scaturire una curiosità che smuove la consapevolezza di dover conoscere il passato per apprezzare il presente e comprenderlo a pieno. Domanda 5. Nell’ultimo capoverso la congiunzione conclusiva “dunque” annuncia la sintesi del messaggio: riassumilo, evidenziando gli aspetti per te maggiormente interessanti. Risposta 5. Il messaggio conclusivo dell'autore consiste nel sottolineare che lo storico contemporaneo ha tra le sue mani la responsabilità di far coesistere passato e presente. Egli lo può fare in modi diversi: dal "disseppellire" il passato per farlo conoscere o dargliuna nuova chiave di lettura, ricostruendo i fatti alla luce del periodo in cui viviamo oggi, definendo le difficoltà e i successi che ci hanno condotti fin qui. Inoltre sottolinea che, proprio perché lo storico viene spinto dalla voglia di riscoprire il passato, egli in qualche modo ne è legato.

Esempio testo argomentativo tipologia B, Maturità 2019: svolgimento della produzione scritta

La seconda parte della traccia richiede la produzione scritta di un testo argomentativo che porti alla luce diverse cose:
  • cosa significa per noi studiare la storia;
  • argomentare la nostra tesi con esperienze e fatti;
Ecco il possibile svolgimento del testo argomentativo. "Al passato ci si può volgere, in prima istanza, sotto una duplice spinta: disseppellire i morti e togliere la rena e l’erba che coprono corti e palagi; ricostruire [...] il percorso a ciò che oggi siamo, illustrandone le difficoltà, gli ostacoli, gli sviamenti, ma anche i successi". Quest'espressione sintetizza in poche righe la giusta spinta che deve muovere chi studia la storia. Ripercorrere le pagine del passato non significa essere nostalgici o retrogradi e, di certo, non ci pone sotto la cattiva luce di coloro che non sono consapevoli del loro presente. Anzi, vivere la storia, conoscerla e farla propria è proprio questo: avere maggior consapevolezza dei tempi in cui viviamo e dei passi che calpestiamo. Secondo alcuni, la storia non è che un rinnegare il presente, ripercorrere fili narrativi già conclusi, senza alcuna apparente ragione. Se la questione la si osserva da questo punto di vista, la storia è un macigno che può non far risalire più. Se la si osserva come un peso da trasportare, essa non porta a nulla. La storia andrebbe osservata piuttosto come un'ancora, un punto fermo da cui partire. Non bisogna completamente identificarsi solo nel passato, perché significherebbe non vivere il presente o, ancora peggio, vivere male il tempo in cui siamo. È impossibile, infatti, vivere quest'epoca senza avere la consapevolezza della globalizzazione e dei legami interpresonali virtuali. Allo stesso tempo, però, se ci facciamo trasportare dalla corrente del presente, senza essere consapevoli di ciò che abbiamo dietro di noi, si corre l'alto rischio di commettere gli stessi errori dei nostri predecessori. Far propria la storia è utile a questo: prendere coscienza degli errori, degli sbagli e far tesoro di ciò affinché non si possano ripetere. Studiare la storia è anche uno stimolo: analizzare le difficoltà affrontate per scrivere le pagine di storia. Conoscere la vera natura degli eroi del passato, inoltre, li rende più umani e ci fa capire che tutti, secondo le nostre possibilità, potremmo essere capaci di cose grandiose. Gli eroi del passato, per quanto possano sembrare lontani e distaccati da noi, erano persone comuni che, per una serie di circostanze, sono riusciti a compiere qualcosa di estremamente grande da esser ricordata con il passare dei secoli. Le nostre generazioni vivono purtroppo in balia del presente e del futuro, vogliono distaccarsi dal passato e non ne vogliono far parte. Gli errori commessi sono tanti e, soprattutto, è stata la vecchia generazione a commetterli. Questo è forse uno dei motivi per cui non si osserva il passato con il giusto occhio. Questo punto di partenza potrebbe però essere uno stimolo a osservare, studiare e trovare un metodo per non fallire un'altra volta. Perché se non oggi, ma tra 50 anni, saremo noi la vecchia generazione e i nostri successori ci guarderanno con lo stesso occhio se non facciamo la differenza. Dunque, la storia è utile per affondare bene le proprie radici personali e sociali. Serve da modello per tutti nel momento in cui, da essa, se ne trae qualcosa di positivo. La storia inoltre puà fare da monito monito nel momento in cui si ha la sensazione che qualche pagina tragica si sta per riproporre. L'idea però è quella di pensare al futuro, di essere un'ispirazione per le prossime generazioni e di scrivere, una volta per tutte, una pagina di storia dal finale positivo. (Credits Immagini: Unsplash)
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