Maturità 2019: simulazione prima prova sul testo di Elsa Morante svolta
Oggi,
19 febbraio 2019, è una giornata importante per tutti i maturandi: il
Miur ha pubblicato
online le
simulazioni di
Prima Prova, così come promesso il giorno dell'annuncio delle
materie esterne. La Riforma della
Maturità 2019 ha creato non poche preoccupazioni tra gli studenti, che oggi finalmente scopriranno
come sono strutturate le tracce e quali sono i
temi scelti dal ministero. Ovviamente si tratta solo di
esempi, ma utlissimi per capire in che modo ci si dovrà muovere il giorno della
Prima Prova d'italiano. Noi di ScuolaZoo abbiamo deciso di darvi una mano, svolgendo alcune delle tracce. Qui trovate la
traccia svolta dell'esempio 2 di tipologia A,
analisi del testo, sul racconto "La Storia" di
Elsa Morante.
La simulazione di Prima Prova è in corso: non perdere gli aggiornamenti e le altre tracce svolte! Leggi qui:
Simulazione Prima Prova 2019, analisi del testo di Elsa Morante: traccia e domande svolte
Tra gli esempi di Tipologia A, analisi del testo, è spuntato il nome di Elsa Morante, scrittrice vissuta nel 900, autrice di numerosi romanzi, tra cui La Storia, da cui è tratto l'esempio per la simulazione. Ecco come svolgere la traccia!
Esempi Prima Prova, traccia svolta su Elsa Morante: come rispondere alle domande di analisi del testo
La prima parte da completare, se scegliete la tipologia A di analisi del testo, è quella delle domande di comprensione. Qui trovate tutte le risposte alle domande della traccia su Elsa Morante.
Domanda 1. L’episodio rappresenta l'incursione aerea su Roma del 19 luglio 1943. Sintetizza la scena in cui madre e figlioletto si trovano coinvolti, soffermandoti in particolare sull’ambiente e sulle reazioni dei personaggi.
Risposta 1. Ida, con il suo figlioletto Useppe, sono sulla loro strada di ritorno dal mercato quando, senza alcun preavviso, sentono l'arrivo di alcuni aeroplani che iniziarono a bombardare il terreno intorno a loro. Tutto andava in frammenti, mentre i due personaggi iniziavano a correre in cerca di un riparo. Il terreno era molto fragile e Ida cadde improvvisamente perdendo l'eqilibrio. La prima cosa che fece fu riparare il piccolo con il suo stesso corpo, in attesa della fine dei bombardamenti. Useppe, invece, era assorto nei suoi pensieri, incosciente di ciò che stava accadendo intorno a lui, mentre la mamma cercava di tranquillizzarlo. Il tempo non sembrava scorrere per Ida, il suo orologio si era rotto durante la corsa ai ripari. Non appena l'allarme cessò, tutto intorno c'era solo polvere, fuoco e distruzione. Ida si alzò, cercando di raccogliere le idee per trovare un riparo. Il loro caseggiato era andato distrutto nel bombardamento. Le persone intorno a loro erano sconvolte, non si udivano urla. C'era chi invece, preso dal momento, iniziava a rovistare tra le macerie alla ricerca di qualcuno o qualcosa. In tutta questa confusione, Useppe continuava a cercare il suo cagnolino Blitz.
Domanda 2. «Si udì avanzare nel cielo un clamore d’orchestra metallico e ronzante»; come spieghi questa descrizione sonora? Quale effetto produce?
Risposta 2. La descrizione sonora indicata in questa frase è una metafora che rappresenta l'arrivo della flotta aerea. Il clamore d'orchestra metallico produce l'effetto di grandezza (il clamore) dato dal numero di aerei in arrivo, il termine metallico rappresenta il rumore sordo prodotto dalla fusoliera degli aeroplani che si scagliano contro l'aria e ronzante per via dell'elica anteriore, tipica dei mitraglieri utilizzati durante la guerra.
Domanda 3. Il bombardamento è filtrato attraverso gli occhi di Useppe. Da quali particolari emerge lo sguardo innocente del bambino?
Risposta 3. La scena del bombardamento viene introdotta attraverso gli occhi innocenti del bambino con l'utlizzo dell'espressione "Lioplani". La sua innocenza non gli fa scattare il senso di terrore di chi è consapevole di ciò che sta per accadere. Lui è semplicemente preso dalla visione degli aerei, senza avvertire il panico che invece invade la mente di Ida.
Domanda 4. Nel racconto ci sono alcuni oggetti all’apparenza incongrui ed inutili che sono invece elementi di una memoria vivida e folgorante, quasi delle istantanee. Prova ad indicarne alcuni, ipotizzandone il significato simbolico.
Risposta 4. Nel racconto alcuni elementi apparentemente estranei servono a rendere ancora più concreta la scena che ci viene presentata da Elsa Morante. Il primo elemento è la sporta, cioè il cesto portato in braccio da Ida prima dell'arrivo dell'inizio dei bombardamenti. Nel momento in cui arrivano gli aerei e lei inciampa, tutto ciò che aveva nella sporta, cioé gli ortaggi di vari colori, cadono sulla terra. Questo potrebbe simboleggiare la quotidianità sconvolta dall'arrivo degli aerei. Il secondo elemento è l'orologio rotto: è il tempo che si ferma e sembra non passare mai negli istanti di terrore in cui la terra viene martoriata dalle bombe. Un altro elemento chiave è la perdita delle scarpe di Useppe: il bambino, salvatosi dal bombardamento, ne rimane comunque coinvolto rimanendo scalzo.
Esempi Prima Prova, analisi del testo di Morante svolta: possibili soluzioni alla traccia d'interpretazione
La seconda parte di analisi del testo riguarda l'interpretazione. In questo caso, ci vengono date due possibilità di svolgimento:
- paragonare il testo della Morante al romanzo storico manzoniano o simili;
- paragonare il racconto storico attraverso gli occhi di un bambino con un altro testo letterario.
Ecco alcuni possibili svolgimenti.
Interpretazione: La scelta dello sguardo innocente e infantile di un bambino, stupito di fronte ad eventi enormi e incomprensibili.
Il racconto storico, a differenza di un rapporto storico, può essere narrato da un punto di vista del tutto innovativo così da fornire una connotazione differente ai fatti. Nei racconti, infatti, l'autore non ha lo scopo di narrare in maniera precisa i fatti accaduti ma si propone di far rivivere alcune sensazioni che i protagonisti (o egli stesso) hanno vissuto. Elsa Morante ha deciso di trattare l'episodio indicato nell'estratto del suo romanzo attraverso gli occhi di un bambino, innocente e incosciente di ciò che accadeva intorno a lui. Il piccolo Useppe, nel momento in cui arrivano gli aerei, ne rimane semplicemente affascinato. Non percepisce la loro presenza come un pericolo imminente, a differenza della mamma, Ida, che invece inizia a scappare. Questa soluzione narrativa è stata utilizzata altre volte da scrittori e autori, ma l'esempio più lampante di narrazione attraverso gli occhi di un bambino si può ritrovare nel racconto del Bambino con il Pigiama a Righe, dove i protagonisti vivono ignari di ciò che accadeva intorno a loro. Da una parte, il figlio del capo del campo di concetramento è convinto che quel posto sia una semplice fattoria, dall'altro il Bambino con il Pigiama a Righe, che assiste a tutte le atrocità, non sa effettivamente di cosa si possa trattare. In entrambe le storie, viene sottolineata l'innocenza dei fanciulli che, seppur testimoni di alcuni fatti atroci, hanno il dono di poter osservare i fatti sotto una luce diversa. Sia Useppe che i protagonisti del Bambino con il Pigiama a Righe, vivono in un contesto storico fatto di atrocità, morte e distruzione ma tutti e tre sono presi da fattori differenti: Useppe, dopo i bombardamenti, ha un unico pensiero, cioé trovare il suo cagnolino scomparso. I Bambini del romanzo di Herman invece vivono le loro avventure nel lager, avendo come unico obiettivo quello di giocare insieme, nonostante il filo spinato che li divide.
(Credits Foto: Wikipedia.it)