Sempre maggiore il numero dei ragazzi che, terminata la terza media, dopo pochi mesi alle superiori si rendono conto di avere sbagliato indirizzo di studi: troppo elevato il monte ore da dedicare allo studio, poco piacevoli le materie scelte, forse in fretta e furia, al termine degli esami a giugno, oppure, semplicemente, un clima scolastico troppo cupo o pesante. Negli anni scorsi, la maggior parte delle scuole superiori decideva di tamponare l'incidente di percorso attraverso la bocciatura degli studenti in trasferimento, in modo da permettere loro un "inizio alla pari" con nuovi compagni l'anno successivo.
Da quest'anno, invece, sarà possibile cambiare istituto senza perdere l'anno attraverso le cosiddette "passerelle" messe in atto dal Ministero dell'Istruzione. Marco Rusconi, vicepresidente dell'Associazione Nazionale Presidi, spiega come funzionano: "se gli studenti si renderanno conto di aver sbagliato scuola già nel primo quadrimestre della prima superiore, dovranno scegliere una nuova destinazione per gli studi e poi comunicare la scelta alla segreteria del proprio istituto, la quale provvederà a mettere in comunicazione la famiglia dello studente interessato con la scuola scelta, oltre che ad organizzare un colloquio conoscitivo con il Consiglio d'Istituto della nuova scuola per facilitare il passaggio". Così funzionano le "passerelle", dunque.
E se invece ci si accorgesse di aver scelto l'indirizzo di studi sbagliato più tardi, per esempio al triennio? In tal caso occorrerà procedere secondo le medesime modalità elencate in precedenza, tenendo però presente che, in questo caso, il colloquio non sarà più conoscitivo, ma di verifica dell'acquisizione delle competenze minime. Poniamo il caso che un ragazzo, attratto dall'astrattezza della trattazione liceale più che dalla pratica tipica degli istituti tecnici, voglia passare da chimico-industriale a un liceo scientifico: in questo frangente, una volta giunto di fronte alla commissione esaminatrice della nuova scuola, dovrà dimostrare di essere in possesso di competenze in latino, matematica, fisica e, più in generale, in tutte le materie che nell'ordinamento della vecchia scuola non erano previste.