La rivoluzione digitale, il precariato, l'instabilità geopolitica, l'inquinamento e la crisi ambientale: la GenZ è forse la prima generazione post-bellica nata e cresciuta nell'incertezza più totale.
Rispondendo a un sondaggio condotto da ScuolaZoo e Merck Italia su un campione di 3.500 persone fra i 13 e i 25 anni, quasi 1 persona su 2 ha dichiarato di pensare al futuro con preoccupazione -spoiler, ce lo aspettavamo.
Anche se con toni meno ottimistici di un tempo, il futuro non smette di essere argomento di conversazione: il 40% degli intervistati ne parla molto spesso, il 58% qualche volta e tra gli argomenti di conversazione con gli amici c'è anche quello che - apparentemente - sembra il più lontano di tutti: la genitorialità.
Il 35% del campione pensa di volere un figlio un giorno, il 25% "vorrebbe molto ma boh". Certo, l'idea ‘’mette ansia" al 28% delle persone e "fa paura" al 18%, ma la percentuale di chi pensa positivo è la più alta di tutte: oltre il 40%.
Dalle risposte emerge anche consapevolezza tanto rispetto alle condizioni che favoriscono la fertilità (oltre il 90% degli intervistati conosce gli effetti negativi di fumo e alcol sulla salute riproduttiva delle persone) quanto alle soluzioni che consentono di preservarla, come il congelamento degli ovuli.
Il 6% degli intervistati non ne ha mai sentito parlare: la maggioranza conosce la procedura e vorrebbe saperne di più (49%) o dice di aver "sentito qualcosa" ma di "non saperne molto (44%)
Insomma, a dispetto degli stereotipi, dal sondaggio Merck-ScuolaZoo emerge una generazione tutt'altro che autoreferenziale e con un'idea di famiglia molto netta. Per la GenZ, famiglia è "qualsiasi persona in grado di curare e amare un figlio o una figlia". La pensa così l'89% delle persone interpellate.