La punteggiatura o interpunzione indica, tramite alcuni segni grafici (la virgola, il punto, il punto e virgola, i due punti, il punto interrogativo, il punto esclamativo, i puntini di sospensione, le lineette, le parentesi, le virgolette) le pause del discorso. La punteggiatura viene utilizzata per dare fluidità, logica e chiarezza al testo, per guidare il lettore nel flusso di pensiero dello scrittore, per dare enfasi, espressione ad alcune frasi piuttosto che ad altre, per spezzare, regolare, organizzare l’insieme delle parti di cui è composto un discorso.
L’esigenza dell’uso della punteggiatura è data dalla forma stessa del testo, dobbiamo far capire a chi ci legge quali sono il tono, il senso, l’intensità e la cadenza di quello che abbiamo scritto. Senza punti, virgole, due punti, punti esclamativi, il testo sarebbe un insieme lungo e confuso di parole.
Quets'arte s’impara col tempo: oltre alle regole principali, è molto utile leggere i testi dei grandi scrittori e confrontarsi con una grammatica di lingua italiana quando si hanno dei dubbi. Per rendere tutto più semplice, ecco alcune regole da seguire quando utilizziamo i segni grafici più comuni:
- Virgola: indica la più breve pausa del discorso. Si usa nelle numerazioni, nelle ripetizioni e nelle descrizioni. Non si mette quando si usano le congiunzioni “e”, “o”, “oppure” ecc. Non si usa tra soggetto e verbo. Si usa al principio e alla fine di un inciso, di un vocativo, di un'apposizione. Esempio: Marco, lo studente modello, prendeva l’autobus con me.
- Due punti: si usano quando dobbiamo introdurre un discorso diretto. Esempio: Marco disse: “Vieni con me?”. Per introdurre un esempio o un elenco, una citazione, un’enumerazione. Esempio: Nell’armadio ci sono: due tazze, tre cornici, un bicchiere. Quando la frase precedente richiede una specificazione. Esempio: Aveva un’idea bellissima: avrebbe regalato dei fiori alla mamma.
- Punto: si usa alla fine di un periodo per chiudere una frase.
- Virgolette: contrassegnano un discorso diretto, introducono una citazione, servono a mettere in rilievo una parola, (ad esempio un elemento riportato in dialetto o in lingua straniera) oppure si utilizzano per segnalare l’uso insolito, azzardato, allusivo, ironico di una parola.