Come affrontare un' interrogazione: 5 errori da evitare
Le interrogazioni mettono sempre un po' d'ansia. Nonostante i prof ci conoscano bene, nonostante il nostro grado di preparazione, nonostante il nostro modo di essere non riusciamo a non farci prendere almeno un po' dal panico quando chiamano il nostro nome o dicono il nostro numero del registro.
Qual è il vero segreto per uscire con un bel voto da una interrogazione? Se lo chiedono in tanti e l'unica risposta non è "studiare tanto". Questo perché ci sono anche dei comportamenti da evitare durante in interrogazione per ottenere un bel voto.
Continua a leggere per scoprirne cinque importantissimi!Come affrontare un' interrogazione - Primo: non masticare!
Niente gomme da masticare. Forse ci sembrerà scontato o forse non ci avete mai pensato, ma agli insegnanti, soprattutto quando cercano di farci lunghe e complesse domande durante l'interrogazione, dà fastidio vederci masticare come dei ruminanti. Quindi se vi chiamano e avete la gomma da masticare in bocca, buttatela, magari anche chiedendo scusa, così vi farete una bella figura.
Come affrontare un' interrogazione - Secondo: occhio al "cioè!"
Evitate di dire "cioè" per iniziare ogni frase. Molti di noi studenti infatti hanno questo vizio che alla fine risulta molto fastidioso. Usate il cioè solo quando è davvero necessario, ovvero quando dovete spiegare bene un concetto che avete spiegato male. La stessa cosa vale se avete una parola come questa che vi rendete conto di ripetere con ossessione.
Come affrontare un' interrogazione - Terzo: i silenzi non sono mai stati così imbarazzanti!
Evitate i lunghi silenzi. Magari non sapete rispondere a quello che vi hanno chiesto, ma fatevi venire in mente qualcosa per dimostrare che almeno un po' in classe avete appreso e che un'occhiata al libro a casa l'avete buttata.
Come affrontare un' interrogazione - Quinto: fatevi furbi!
Cercate di non portare il discorso su argomenti che non sapete. Siate saggi, non vi conviene. Cercate invece di spostare la "conversazione" su argomenti su cui siete più preparati, così eviterete anche i lunghi silenzi prima citati e i ripetuti "ehmm".