#Info studenti

4 modi di dire inventati da Dante che usiamo sempre senza saperlo

6 agosto 2015

Espressioni usuali, modi di dire, frasi ricorrenti... la lingua italiana ne è piena. La colorita varietà di parole di cui è fornito il nostro vocabolario fa rabbrividire altre lingue decisamente meno ricche di termini.

Questo fa sì che la lingua italiana, musicale e armonica per definizione, consenta ai suoi parlanti una vasta scelta di voci, adatte a descrivere le più diverse situazioni senza mai annoiare o rischiare di sembrare ripetitivi.

Come cercano di insegnarci a scuola le origini del nostro idioma provengono dall'antica lingua latina, ma a diffondere, in sostituzione della lingua della poesia, l'uso di quel volgare, che diventò il cosiddetto italiano moderno, fu il noto Dante Alighieri.

modi di dire

Autore della Divina Commedia contribuì più di altri a diffondere espressioni che sorprendentemente usiamo ancora oggi... Senza saperlo. Del resto, non per niente, il caro Dante è stato definito padre della lingua italiana e noi non possiamo continuare ad ignorare ciò che ci ha tramandato: vi stupireste di sapere quanti modi di dire sono ormai entrati a far parte del linguaggio di tutti i giorni e di come continuiamo ad usarli con disinvoltura.

Ecco i 4 più comuni... Dante docet ;)

1. Non mi tange _ Significa, come ben saprete, "Non mi importa", "Non mi interessa".  La sua origine? Inferno, II, 92 della Divina Commedia e a pronunciare questa espressione è l'amata Beatrice appena scesa dal Paradiso: “Io son fatta da Dio, sua mercé, tale / che la vostra miseria non mi tange”.

2. Senza infamia e senza lode _ Il valore di questo modo di dire è abbastanza neutro, indica qualcosa non degno di lode ma neanche di disgusto. In realtà, per Dante, che la usò in Inferno, III, 36, l'accezione era negativa perché adatta a definire gli ignavi, ossia coloro che in vita non erano stati in grado di schierarsi e prendere una posizione... quale peccato più grave?

3. Il Bel Paese _ Espressione utilizzata per definire l'Italia, ormai diffusa in tutto il mondo. Anch'essa fu utilizzata per la prima volta all'interno dell'Inferno (XXXIII, 80).

4. Stai fresco _ Altra celebre citazione dell'Inferno (XXXIII, 117): entrata a far parte dell'italiano corrente indica qualcuno che finirà male, anche se per lo più è utilizzato in maniera ironica. In origine è stato usato da Dante per indicare lo stato dei peccatori della parte più profonda dell'Inferno, il Lago Cocito, immersi parzialmente o interamente nel ghiaccio.

Insomma, non ci resta che dire "Grazie Dante" e usare con più consapevolezza quelle espressioni o modi di dire che ci ha trasmesso secoli fa, ma che riescono ad essere sempre attuali.

PAGA CON

Ciao, benvenuto su ScuolaZoo! Come possiamo aiutarti?

ScuolaZoo