Espressioni usuali, modi di dire, frasi ricorrenti... la lingua italiana ne è piena. La colorita varietà di parole di cui è fornito il nostro vocabolario fa rabbrividire altre lingue decisamente meno ricche di termini.
Questo fa sì che la lingua italiana, musicale e armonica per definizione, consenta ai suoi parlanti una vasta scelta di voci, adatte a descrivere le più diverse situazioni senza mai annoiare o rischiare di sembrare ripetitivi.
Come cercano di insegnarci a scuola le origini del nostro idioma provengono dall'antica lingua latina, ma a diffondere, in sostituzione della lingua della poesia, l'uso di quel volgare, che diventò il cosiddetto italiano moderno, fu il noto Dante Alighieri.
Autore della Divina Commedia contribuì più di altri a diffondere espressioni che sorprendentemente usiamo ancora oggi... Senza saperlo. Del resto, non per niente, il caro Dante è stato definito padre della lingua italiana e noi non possiamo continuare ad ignorare ciò che ci ha tramandato: vi stupireste di sapere quanti modi di dire sono ormai entrati a far parte del linguaggio di tutti i giorni e di come continuiamo ad usarli con disinvoltura.
Ecco i 4 più comuni... Dante docet ;)
1. Non mi tange _ Significa, come ben saprete, "Non mi importa", "Non mi interessa". La sua origine? Inferno, II, 92 della Divina Commedia e a pronunciare questa espressione è l'amata Beatrice appena scesa dal Paradiso: “Io son fatta da Dio, sua mercé, tale / che la vostra miseria non mi tange”.
2. Senza infamia e senza lode _ Il valore di questo modo di dire è abbastanza neutro, indica qualcosa non degno di lode ma neanche di disgusto. In realtà, per Dante, che la usò in Inferno, III, 36, l'accezione era negativa perché adatta a definire gli ignavi, ossia coloro che in vita non erano stati in grado di schierarsi e prendere una posizione... quale peccato più grave?
3. Il Bel Paese _ Espressione utilizzata per definire l'Italia, ormai diffusa in tutto il mondo. Anch'essa fu utilizzata per la prima volta all'interno dell'Inferno (XXXIII, 80).
4. Stai fresco _ Altra celebre citazione dell'Inferno (XXXIII, 117): entrata a far parte dell'italiano corrente indica qualcuno che finirà male, anche se per lo più è utilizzato in maniera ironica. In origine è stato usato da Dante per indicare lo stato dei peccatori della parte più profonda dell'Inferno, il Lago Cocito, immersi parzialmente o interamente nel ghiaccio.
Insomma, non ci resta che dire "Grazie Dante" e usare con più consapevolezza quelle espressioni o modi di dire che ci ha trasmesso secoli fa, ma che riescono ad essere sempre attuali.