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Saggio Breve su Disastri e Ricostruzione Prima Prova 2017 Storico Politico svolto

21 giugno 2017

Saggio breve Prima Prova 2017 Storico Politico su Disastri e ricostruzione: traccia svolta

Se avete scelto la traccia di Prima Prova della Maturità 2017 per l’ambito Storico Politico saprete sicuramente che si tratta di un saggio breve sulle tecnologie moderne. Ecco lo svolgimento dei nostri tutor di questa traccia delle Tipologia B dell’Esame di Stato. Per tutti gli altri svolgimenti clicca qui:

Prima Prova Maturità 2017 Saggio Breve ambito Storico Politico: lo svolgimento

TITOLO: L’importanza fondamentale della cooperazione tra le istituzioni per far fronte ad una catastrofe naturale. Introduzione.

Saggio Breve Prima Prova 2017 Storico Politico Svolto – Introduzione

Nell’ultimo secolo di storia l’Italia si è vista colpita da innumerevoli catastrofi naturali. Contiamo infatti circa 16 disastri naturali, se consideriamo i più gravi, che hanno afflitto il paese dal 1900 ad oggi, di cui gli ultimi proprio in questi anni: il terremoto nelle Marche e nel Lazio, quello in Emilia di pochi anni prima e numerosi altri esempi. Ciò che fa la differenza, in queste situazioni tragiche, è il supporto che il paese dà alle realtà afflitte: ricostruire quanto prima possibile le zone colpite è fondamentale per garantire a queste una rapida ripresa. Appare quanto mai difficile, tuttavia, garantire, a livello governativo, un sostegno forte alle realtà locali, soprattutto per la mancanza di fondi che il governo deve ogni giorno affrontare. Le poche risorse economiche, unite all’acceso e continuo dibattito politico, che spesso rallenta qualsiasi azione che parte “dall’alto”, hanno reso in molti casi insufficiente il sostegno che lo stato ha dato a queste realtà distrutte dalle catastrofi. Come si può quindi far fronte in maniera efficace a queste situazioni estreme, considerando le difficoltà economiche e decisionali che il paese deve affrontare in questi anni?

Saggio Breve Prima Prova 2017 Storico Politico Svolto – Svolgimento

“Nondimanco, perchè il nostro libero arbitrio non sia spento, giudico potere esser vero, che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che ancora ella ne lasci governare l’altra metà, o poco meno, a noi.” Questa frase, tratta da “Il Principe” di Macchiavelli, mette in luce l’importanza fondamentale dell’azione umana per far fronte a quelle situazioni in cui “la sorte” sia stata sfavorevole. Abbiamo infatti numerosi casi di storia del nostro paese in cui singole città o regioni, afflitte da catastrofi, sono riuscite efficacemente a rialzarsi. “Montecassino […] ha subito invasioni e assedi, incendi e crolli per terremoti. L’ultima volta nel 1944 quando gli alleati […] decidono di raderlo al suolo. […] una dozzina di anni dopo Montecassino è in piedi. Ricostruito con una tempestività che oggi sembra incredibile […].” In quegli anni, un Italia dinamica e cooperativa ha risollevato un paese distrutto, ed è oggi chiamata ad accogliere la stessa sfida per quanto riguarda i disastri avvenuti lo scorso anno nell’Appennino, a causa del terremoto. Un altro esempio lo troviamo nella Firenze di cinquant’anni fa, che ha saputo risollevarsi dall’inondazione dell’Arno, ricostruendo da capo il patrimonio culturale perduto. “Quel che Firenze insegnò a tutti allora, […] è il senso della dignità e come nulla sia veramente perso se si ha la forza e la fede di non lamentarsi e di rimettersi a lavorare da capo.” Per gestire al meglio queste situazioni di crisi, in una realtà di risorse estremamente scarse come quella odierna, è necessaria cooperazione tra le istituzioni: stato, imprese, cittadini, università, banche e tutti gli altri attori devono collaborare per mettere in atto la ricostruzione. In questi esempi abbiamo visto come un paese, col corretto supporto dei cittadini e dello stato, sia riuscito a ripartire in un tempo relativamente breve, dopo essere stato colpito da una catastrofe. Questi stessi esempi ci mostrano anche come non sia soltanto il denaro e i finanziamenti, che certamente sono importanti, a permettere ad un paese di rialzarsi, ma anche elementi come l’unione tra i cittadini e la preservazione del patrimonio culturale abbiano un rilievo non trascurabile.

Saggio Breve Prima Prova 2017  Storico Politico Svolto – Conclusione

Non è quindi solo il governo che salva una città da una catastrofe naturale, ma l’intero paese. Ad un paese distrutto serve quindi sostegno su ogni fronte: a partire dalle case e dai vestiti per le persone colpite, fino alle scuole: alla possibilità per i giovani di continuare ad istruirsi, al patrimonio culturale, che sempre va preservato, e che rende viva l’identità di una città e delle persone che la abitano. Tutte queste cose possono essere garantite solo se l’intervento pubblico è coadiuvato da quello privato: questo attraverso donazioni dei cittadini, volontariato, contributi delle imprese e delle università. In questo modo è possibile ricostruire veramente un paese, facendo sì che “la parte di azioni lasciate nelle nostre mani”, e non in quelle della sorte, sia destinata al bene comune. Di seguito la traccia del Miur
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