RISOLUZIONE AMBITO STORICO POLITICO
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Saggio breve storico-politico - Mediterraneo: ponte di opportunità e di culture
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Vero e proprio ponte tra territori, la regione del Mediterraneo è considerata culla di alcune tra le più antiche civiltà del Pianeta, nonché teatro principale della storia e della cultura della civiltà occidentale. Nel corso della storia, il mediterraneo ha costituito un nodo nevralgico nell’economia, soprattutto nell’ambito degli scambi commerciali quali seta, sale, spezie, ecc. ma è anche stato un simbolo dell’arte e della conoscenza.
Per centinaia d’anni è stato anche punto d’incontro tra culture, religioni, popoli in cui queste si sono fuse.
Tuttavia, non devono essere trascurate le divergenze che caratterizzano il mediterraneo. Al giorno d’oggi, nell’immaginario collettivo esso non rappresenta uno spazio di apertura culturale, in cui vi è libertà di circolazione delle persone e delle merci. Complice di tutto ciò, è in larga parte da imputare alla politica internazionale, soprattutto nell’ambito delle relazioni neocoloniali, la quale dando priorità agli interessi economici, ha sottovalutato l’emergere del fondamentalismo religioso e di problematiche sociali nei paesi del Maghreb, alimentando così la diffidenza verso la richiesta di integrazione da chi viene a lavorare dal nord africa.
Nel corso degli ultimi anni, soprattutto a partire dal 2011, con la primavera araba, i paesi del Maghreb hanno intrapreso un processo di cambiamenti e riforme.
Le proteste della primavera araba hanno colpito non solamente i paesi arabi, ma anche esterni alcuni Stati non arabi, come nel caso dell’Iran. Entrambi i casi hanno in comune l'uso di tecniche di resistenza civile, come scioperi, manifestazioni, marce e cortei e talvolta anche atti estremi come suicidi, divenuti noti tra i media come auto-immolazioni, e l'autolesionismo.
I fattori che hanno portato alle proteste sono numerosi e comprendono la corruzione, l'assenza di libertà individuali, la violazione dei diritti umani e la mancanza di interesse per le condizioni di vita, molto dure, che in molti casi rasentano la povertà estrema. Anche la crescita del prezzo dei generi alimentari e la fame sono da considerarsi tra le principali ragioni del malcontento.
L’eventuale processo di democratizzazione, non costituirebbe solamente un’opportunità per compiere ulteriori passi avanti nei paesi maghrebini, ma rappresenterebbe un’importante occasione per i paesi membri dell’Unione Europea di migliorare le relazioni bilaterali, intensificando gli scambi commerciali, ed eliminando le barriere sociali e culturali che ci separano, unendo così il mediterraneo attraverso un’integrazione completa.
Personalmente ritengo che il mediterraneo, non possa essere solamente un mare che separi due continenti, ma possa costituire un ponte tra culture e stati diversi, i quali possano essere legati sia dal punto di vista economico che dal punto di vista politico. Oggi, l’Italia è coinvolta in un processo di immigrazione da parte di popoli provenienti dal nordafrica e non solo. Sebbene costituisca una situazione di emergenza, soprattutto nell’ambito della politica tra coloro che chiedono lo status di rifugiato politico e tra coloro che sono clandestini, questa potrebbe essere una possibilità di integrazione e di avvicinamento culturale che potrebbe coinvolgere non solamente l’Italia, ma anche tutta l’Europa, nella speranza che si superino gli ostacoli e le barriere e che il mar mediterraneo possa rappresentare a tutti gli effetti un “ponte” tra due continenti.
