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Vittime del bullismo: piccole, femmine e con la paura di testimoniare

18 novembre 2016

Dagli ultimi studi sul bullismo si nota che è un fenomeno che sta crescendo di anno in anno, inesorabilmente. In particolare, si evidenzia che di solito le vittime preferite sono femmine, più che i maschi, e che sono più che altro della fascia di età della pre-adolescenza, quella delle scuole medie, e che poi crescendo il fenomeno un po' si attutisce, ma non del tutto. Anzi, a volte è anche più pericoloso.

Venire esclusi dai gruppi di Whatsapp, essere insultati per qualsiasi cosa si dice e derisi di continuo per quello che gli altri considerano un difetto estetico (da un aspetto del nostro corpo ai vestiti che mettiamo), fino ai video in cui veniamo umiliati pubblicamente o i gruppi su Whatsapp con il nome della vittima e tutte le cose legate ad essa... Sono i più disparati i modi con cui si manifesta il bullismo e a braccetto con questo il cyberbullismo, che sebbene meno frequente risulta anche più pericoloso. Addirittura la metà delle vittime di cyberbullismo si taglia o pratica dell'autolesionismo.

Così la scuola che dovrebbe essere una seconda casa, diventa un luogo dove domina il terrore. Il 4% degli studenti è persino costretto a cambiarla, mentre gli altri decidono di sottomettersi all'omertà, a chiudersi in sé stessi e non parlare della loro sofferenza né con i genitori, né tantomeno con i professori. I più piccoli hanno più coraggio di testimoniare, ma i più grandi, soprattutto gli studenti delle superiori, per non dimostrarsi deboli, non testimoniano e portano avanti una lotta quotidiana per la sopravvivenza. 

Come bisognerebbe superare tutto questo? Probabilmente i genitori e i "grandi" in generale dovrebbero assumere un altro atteggiamento nei nostri confronti, come ha spiegato Iris ai senatori italiani. Oppure bisognerebbe far dei nostri difetti un punto di forza, come c'insegnano le storie delle modelle Khoudia e Natalia. Per non diventare vittima di cyberbullismo invece bisognerebbe seguire semplici regole, di cui vi avevamo parlato in questo articolo. 

Ad ogni modo, bisognerebbe cercare di venirne fuori e trovare la forza che è racchiusa in ognuno di noi per tramutarci da vittime a salvatori di qualcun'altro che si trova nella stessa nostra situazione. Un riscatto completato insomma che può fare del bene a tutti.

Voi siete mai stati insultati o umiliati a scuola? Raccontatecelo nei commenti qui sotto oppure all'indirizzo infostudenti@scuolazoo.it!

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