Anche quest'anno, puntuali come un orologio svizzero, sono arrivati i test d'ingresso per l'accesso alle facoltà universitarie. Domani 6 settembre si parte con Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria. Il 7 ci sarà Medicina Veterinaria, l'8 Architettura, il 13 Professioni Sanitarie, per finire il 14 con i test in lingua inglese per Medicina e Chirurgia.
Sono 80.843 i candidati che quest'anno si cimenteranno nei quiz per accedere ai corsi a numero chiuso. I posti per Medicina e Chirurgia e Odontoiatria sono rispettivamente 8.372 e 843 per un totale di 9.215, mentre gli studenti che concorrono in 38 atenei italiani sono ben 60.372. Si presuppone, dunque, che ognuno di loro abbia pensato a un piano B.
Un +5,6% rispetto allo scorso anno, quando le domande furono 57.144 con picchi che si differenziano in base alle regioni: +13,5% in Lombardia, +13% in Calabria, +12,5% in Molise. Le uniche regioni nelle quali si registra un calo percentuale sono la Toscana con -2,6%, la Sardegna con -2,4%, e l' Abruzzo con -5,1%, la diminuzione più drastica. I numeri sono la dimostrazione del prestigio e del fascino che queste professioni continuano ad esercitare sui giovani: in un'Italia in cui il tasso di disoccupazione giovanile ha toccato il 42% puntare a un mestiere che garantisca stabilità economica è la scelta più giusta e sensata. Solo che non sarà una strada che tutti potranno percorrere.
Per quanto riguarda, invece, architettura, si registra un leggerissimo calo di partecipanti al test: 10.161 candidati contro i 10.994 dello scorso anno, per un numero totale di 6.991 posti disponibili. Sicuramente già meglio per la maggior parte di loro. 655 posti messi in bando per Veterinaria con 7.987 candidati rispetto ai 7.818 dello scorso anno.
Anche quest'anno il quiz sarà costituito da 60 domande alle quali rispondere in 100 minuti, delle quali 2 di cultura generale, 20 di ragionamento, 18 di biologia, 12 di chimica, 8 di matematica e fisica. E anche quest'anno le polemiche non si sono fatte attendere: le associazioni studentesche hanno ribadito la loro contrarietà nei confronti dei test di ammissione e del numero chiuso, considerati lesivi del diritto allo studio, proprio quel diritto del quale si parla - non a caso - nella Costituzione.
Se i posti disponibili sono in numero sempre più ridotto, il rischio di esami falsati e di raccomandazione è sempre dietro l'angolo. Le associazioni sono pronte a sostenere tutti gli studenti in difficoltà e ad aiutarli a fare ricorso contro eventuali irregolarità. E voi, cosa pensate del numero chiuso? I test proposti dal MIUR riescono a valutare le reali capacità degli studenti? Condividete la vostra opinione nei commenti, è importante!