Il cyberbullismo, ovvero il bullismo veicolato attraverso i dispositivi elettronici - Internet in primis - è forse meno conosciuto del bullismo, ma può probabilmente essere più pericoloso perché difficilissimo da contrastare.
Se il bullismo è un fenomeno che generalmente si manifesta nelle scuole e coinvolge giovani di età pre-adolescenziale e adolescenziale, colpendoli con forme di violenza fisica e psicologica, il cyberbullo può essere chiunque. Intanto, spesso non ha un volto e, di conseguenza, neanche un età. La forza di "bullizzare" gli altri rimanendo dietro uno schermo, inoltre, rende questa figura ancora più minacciosa: questo perché può diventare chiunque. Può addirittura arrivare a inventarsi delle personalità fittizie che possono mettere ancora più in difficoltà la sua vittima, facendola piombare in uno stato di malessere e angoscia perenne.
Ma cosa si deve fare esattamente quando si è vittima di cyberbullismo? Prima di tutto smettere di restare in silenzio. Abbiamo una voce e - per nostra fortuna - una cosa molto sottovalutata che si chiama libertà di parola e di espressione.
Usiamola per denunciare quello che ci sta succedendo, per raccontare agli altri la nostra storia, il prima possibile, perché poi potrebbe essere troppo tardi.
Le vessazioni e le sofferenze delle vittime creano uno stato di isolamento e reclusione sociale che potrebbe avere conseguenze davvero deleterie.
Quindi bisogna, prima di tutto, rivolgersi alle Autorità di Pubblica Sicurezza, alla Polizia Postale e a tutte quelle forze dell'Ordine che sono pronte e lavorano per tutelarci ogni giorno contro i pericoli e le minacce delle Rete. Sul sito della Polizia di Stato si possono trovare Guide sul mondo di Internet e su come difenderci quando ci ritroviamo in situazioni simili.
Il Miur ha, inoltre, istituito un Numero Verde, 800669696, al quale rivolgersi per richieste di aiuto e informazioni. I genitori, spesso gli ultimi a venire a conoscenza di quello che sta accadendo al figlio, devono cercare di prestare la massima attenzione a eventuali cambiamenti nello stile di vita dei loro ragazzi. Un comportamento sospetto potrebbe essere quello di non uscire più con gli amici, dal nulla. Un altro, la richiesta improvvisa di denaro: in questo caso potrebbero addirittura essere vittime di ricatti.
Allarmante potrebbe essere pure una situazione nella quale un ragazzo che è sempre stato allegro e loquace, diventa improvvisamente taciturno. In questi casi, quando non vuol parlare, c'è un unico rimedio - un po' irruento ma efficace: controllare il suo PC e la sua cronologia. Se non sarà lui a parlare in prima persona, lo farà il suo computer, traccia quasi indelebile di tutto quello che facciamo.