Ecco qua: a quanto pare, da quest'anno, alle elementari sarà praticamente vietato bocciare mentre alle medie sarà solo molto, molto difficile. (Per saperne di più leggi:
Bocciature addio: ecco cosa cambierà)
Giusto, sbagliato? Ottima domanda.
Sull'argomento ho queste considerazioni da fare:
1) Quando da insegnante ti resta in mano solo la carta
“O ti metti a studiare o sei bocciato!”, è più o meno come restare con solo un cerino in mano nel cuore del labirinto della
Piramide di Cheope.
2) Parlare di bocciatura dovrebbe essere davvero
l'ultimissima spiaggia, per un insegnante. Ma non nel senso di ultimissima spiaggia alla quale ogni tanto si arriva: nel senso di spiaggia alla quale non si dovrebbe arrivare mai. Almeno a quell'età, fino alla terza media, perché per un grande numero di studenti di quell'età semplicemente non c'è la maturità e la forza interiore necessaria per prendere quell'eventualità come uno sprone, per “svegliarsi”: è solo il modo più veloce per
ammazzare definitivamente la voglia di studiare.
3) Bene: come forse saprete, molti insegnanti lo fanno. Ed è successo anche a me, nei primi anni di carriera. Esasperato, sulla soglia del chiamare l'Ufficio scolastico per licenziarmi e aprire un
chiringuito alle Canarie, mi è successo di pronunciare le parole più malefiche che un prof possa pronunciare: “Guarda che se continui così verrai bocciato!”. Errore tragico: sperare di stimolare la curiosità, lo studio, l'impegno tramite la minaccia è come sperare di stimolare la pace usando le bombe. A volte funziona, certo: ma quasi sempre ottieni solo l'effetto contrario.
4) Questo non vuol dire che non sappia come sono i nostri studenti,
che viva in un mondo fatato dove tutti i ragazzi sono felici di venire a scuola e soprattutto super-contenti di mettersi sui libri: vuol dire solo che se rimango con come unico strumento per spronarli la minaccia di bocciatura ho sbagliato qualcosa. E se accade spesso beh, senza mezzi termini, ho proprio sbagliato mestiere.
5) È ovvio, evidente e pacifico che a volte ti capitano ragazzi, magari in prima media, che semplicemente hanno tempi di
maturazione diversi, e che a lasciarli un anno in più in prima si può far loro del bene, molto più che a mandarli in seconda per grazia divina. Con quelli come fai? Li promuovi lo stesso? Motivo per cui...
6) È giunto il momento di riflettere bene sul
senso della bocciatura: almeno fino alla terza media, dobbiamo metterci intorno a un tavolo e ragionarci su, seriamente.
Abolirla del tutto sarebbe un errore, ma anche a lasciare troppa libertà di bocciare si corre il rischio che alcuni insegnanti ne abusino: insomma che accendano troppo presto il cerino che dovrebbe essere proprio l'ultimissima risorsa dopo averle provate tutte (e un bravo insegnante sa benissimo che non le ha
mai provate davvero tutte). Quindi...
7) La strada intrapresa dal Ministero verso una restrizione della libertà di bocciare forse è quella giusta, anche se avrà bisogno di aggiustamenti perché non si vada verso l'estremo opposto. Per l'intanto avrà – si spera – l'effetto positivo di costringere noi insegnanti a fare a meno di uno strumento che alle elementari e medie sta molto presto a diventare tossico e dannoso. Molti già lo fanno, ma molti altri no.
Oppure di farci sedere in cattedra col giornale in mano a dire “Ok ragazzi, tanto sarete tutti promossi quindi state lì, basta che non facciate troppo casino!”
Come sempre,
sta a noi insegnanti (e a voi studenti) decidere che strada prendere.
(Foto: The Simpsons, Courtesy of FOX)