È un po' come se dessimo a dei ragazzini di dodici anni il permesso di guidare una Ferrari.
Ora qualcuno dirà: no, il paragone non regge, qua si parla di privacy, cosa c'entrano le macchine?
C'entra, c'entra.
Noi nati quando ancora i cellulari non esistevano e i social erano solo fantasie di romanzi distopici non possiamo comprenderlo appieno, ma quei cosi hanno un potere immenso. Certo, se usati bene possono essere del tutto innocui, ma resta il fatto che è facile usarli male.
È facile prendere e condividere foto che non possono essere condivise.
È facile prendere, schiacciare quattro tasti e insultare un amico.
È facilissimo bullizzare, facilissimo fare del male agli altri, con quei cosi. Proprio come con una Ferrari.
A questo punto mi si dirà: eh, ma ai nostri tempi non permettevamo ai nostri genitori di ficcare il naso nel nostro diario, e il cellulare oggi è un po' come il nostro diario di allora!
Va bene, ma con il nostro diario le offese al massimo restavano lì dentro, non uscivano da quelle pagine. Oggi girano alla velocità della luce, ed è un attimo rendersi responsabili di cose molte gravi se non addirittura di reati penalmente perseguibili (pubblicare foto di persone senza il loro consenso è un reato, infatti).
No, questa cosa io la dico con fermezza: i genitori devono poter avere l'accesso ai cellulare dei propri figli minorenni. Non ci devono essere password, impronte digitali e altre forme di chiusura.
Seh, la fai facile te: prova ad andare a dirlo a un quindicenne di oggi, di lasciarti guardare il suo telefono, come minimo ti sbrana!
Allora, ve lo dico con tanto affetto perché ci ho anche io a che fare con i ragazzi, so come sono e so quanto odio si rischia a chiedere una cosa del genere: ma è essenziale, va fatta. E poi qui gli adulti siamo noi, chi deve sbranare chi? Siamo noi che decidiamo, e se intravediamo il pericolo di un qualche uso improprio del mezzo, beh, io credo fermamente che il nostro dovere sia prevenirlo.
Purtroppo acquisire il grado di maturità sufficiente a saper discernere il giusto dallo sbagliato, in fatto di social, è difficilissimo da raggiungere. Lo è per molti adulti che trascorrono allegramente le loro giornate a offendere e insultare chicchessia su Facebook solo per divertimento o per frustrazione personale, figuriamoci per un ragazzino!
Dobbiamo iniziare a renderci conto che quel coso in mano è una Ferrari, accesa, e che lasciare i ragazzi soli alla guida è semplicemente, oggettivamente, pericoloso.
Se non mi credete, andate a vedervi certi gruppi di tredicenni su whatsapp. Andate, però prima preparate una bella dose di ansiolitico o di calmante, perché in molti casi nemmeno Dario Argento potrebbe partorire orrori più terribili di certe conversazioni.
È ora di stabilire un limite.
È ora di fare gli adulti e saper dire basta.