Riassunto capitolo per capitolo de I Promessi Sposi: il capitolo 22
Dopo le emozioni dell'incontro tra l'Innominato e Lucia, il ventiduesimo capitolo de
I Promessi Sposi è privo di particolari eventi e molto statico, in quanto
Alessandro Manzoni prende una pausa per introdurre un personaggio fondamentale per la sua
visione cristiana, quello di
Federigo Borromeo. Ci viene raccontata la sua storia, ma soprattutto a poco a poco comprendiamo quale significato abbia l'arcivescovo per lo scrittore, come spieghiamo nell'approfondimento.
Ecco allora il
riassunto del capitolo 22 de I Promessi Sposi.
Stavate cercando il riassunto del primo capitolo dei Promessi Sposi? Lo trovate qui:
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Ventiduesimo Capitolo de I Promessi Sposi: il riassunto
Il bravo torna dall'Innominato a riferire che la festa è per
l'arrivo di Federigo Borromeo, il cardinale, in visita pastorale al paese. L'uomo è allora colto dal desiderio di incontrare quest'uomo in odore di santità. Volendo prima liberare Lucia si reca nella sua stanza, ma la trova dormiente per terra: la lascia così stare, non prima di aver rimproverato la vecchia.
L'Innominato si dirige in paese senza scorta, cosa inedita e sorprendente per i passanti, e qui si fa indicare la casa in cui è ospite il cardinale.
Riassunto capitolo ventiduesimo Promessi Sposi: Federigo Borromeo
Inizia così una
lunga digressione sulla storia dell'uomo di chiesa, che per Manzoni è una figura di altissimo valore morale, un rimedio alla malvagità incontrata finora. Nato nel 1564, Borromeo proviene da una famiglia nobile molto agiata, ma che fin da piccolo ha badato solo agli insegnamenti religiosi. A 16 anni decide di
farsi prete, suscitando disapprovazione nella famiglia, con il solo cugino Carlo Borromeo a fargli da guida nel collegio da lui fondato a Pavia. Nel 1595 papa Clemente VIII gli chiede di diventare arcivescovo, e lui accetta dopo alcuni rifiuti e titubanze.
Federigo viene descritto da Manzoni come
l'ideale interprete del pensiero illuminista clericale: ha accettato la nomina ad arcivescovo di Milano solo per obbedienza a Clemente VIII, usa le proprie ricchezze e non quelle della Chiesa per mantenersi, preferendo donare tutto ai poveri, aiutandoli nei momenti di carestia come nel biennio 1628-29. In generale si mostra sempre umile e benevolo, lontano da ogni ambizione e dai giochi di potere. Molto colto, ha scritto più di 100 libri (che però non sono passati alla storia) e ha fondato la
Biblioteca Ambrosiana.
Capitolo 22 Promessi Sposi: approfondimento
Una certa parte della critica si è scagliata contro quella che definisce
l'agiografia del personaggio del cardinale Federigo Borromeo: è come se Manzoni volesse santificarlo e il capitolo pare in odore di
propaganda cattolica. Tuttavia bisogna ricordare che, anche se lo scrittore forza un po' gli eventi storici, è perché vuole creare
l'ideale del suo uomo clericale che ha solo qualità positive (contro l'esempio di Don Abbondio o di Fra Cristoforo, che presenta molti lati positivi ma anche qualche difetto). Sarà infatti lui a sostituire Lucia nell'opera di conversione dell'Innominato.
Tuttavia lo stesso autore ammette che Federigo Borromeo non era perfetto – si pensa all'errata convinzione sulla peste e il suo coinvolgimento nel rogo delle presunte streghe – ma in questo capitolo e nel resto del romanzo la sua figura servirà per
veicolare ideali più alti che non potrebbero competere ai personaggi finora incontrati.
Riassunto I Promessi Sposi capitolo per capitolo
Noi di ScuolaZoo stiamo scrivendo tutti i riassunti de I Promessi Sposi. Se vi interessa leggere il capitolo precedente e successivo al ventiduesimo, ecco i link da seguire: