Riassunto capitolo per capitolo de I Promessi Sposi: il capitolo 14
I capitoli de I Promessi Sposi successivi all'arrivo di Renzo a Milano sono dedicati alla rivolta del pane, ossia la folla della città si ribella contro i nobili per la mancanza di cibo e in particolare di pane. Renzo rimane coinvolto nei tumulti popolari ma, se nei capitoli precedenti, rimane principalmente uno spettatore, nel quattordicesimo capitolo il nostro eroe decide di entrare in azione. In questo capitolo, infatti, Renzo è protagonista di una vera e propria odissea, di cui è direttamente responsabile a causa del suo
carattere focoso e della sua
ingenuità da contadino sprovveduto. Insomma, un capitolo dei Promessi sposi in cui il nostro protagonista non fa una bellissima figura, nonostante le parole anche nobili pronunciate. Se volete scoprire di più non perdetevi il nostro approfondimento. Ecco allora il
riassunto del capitolo 14 de I promessi sposi.
Stavate cercando il riassunto del primo capitolo dei Promessi Sposi? Lo trovate qui:
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Quattordicesimo Capitolo de I Promessi Sposi: il riassunto
I componenti della folla iniziano a tornare a casa con il calare del sole, ma presso il palazzo del vicario si formano alcuni capannelli di persone. Tra queste c'è anche Renzo, il quale si unisce a un gruppo e inizia a
manifestare in modo vibrante la propria opinione sull'accaduto: il pane non è l'unico problema del popolo in quanto, sia a Milano che in campagna, nonostante esistano le leggi (“le grida”), queste non vengono applicate, perché i signori ricchi e potenti si proteggono vicendevolmente.
Molte persone sembrano d'accordo con il giovane, il quale propone che
una delegazione vada da Ferrer per invocare il suo aiuto e chiedergli di castigare coloro che si approfittano del popolo. In tanti applaudiscono, altri rumoreggiano, ma alla fine Renzo, stanco dopo la giornata di viaggio, chiede di che gli si indichi
un'osteria.
Riassunto capitolo quattordici Promessi Sposi: Renzo finisce nei guai
Si fa avanti un tale, in realtà un
poliziotto travestito, che afferma di conoscere un posto, mentre in realtà vorrebbe portarlo al palazzo di giustizia. Il poliziotto durante il tragitto cerca di
conoscere le generalità di Renzo, ma questi prudentemente risponde solo di essere di Lecco. Renzo, ormai stremato, decide di fermarsi alla vicina osteria della Luna Piena, nonostante le proteste del poliziotto, che comunque lo segue con la scusa di dividere un bicchiere di vino.
L'oste si avvicina a Renzo, riconoscendo il poliziotto: il giovane ordina un fiasco di vino e uno stufato, ma pane non ce n'è. Allora Renzo tira fuori l'ultima pagnotta rimastagli, asserendo che è il pane della Provvidenza, trovato per strada e non rubato. L'uomo della legge chiede all'oste di
segnare nome e cognome del suo amico, perché questi è intenzionato a dormire in locanda. Renzo però non vuole dare il suo nome, e alterato protesta contro le grida che impongono questa norma.
A questo punto l'oste va a prendere la
copia della legge, ma Renzo la irride insieme allo stemma del governatore. Il giovane afferma che quella grida non potrà aiutarlo nel salvare il suo matrimonio, quindi non vuole dare il suo nome. L'oste, rassicurato dal poliziotto, desiste dal suo proposito (imprecando contro l'ingenuità del ragazzo, che si sta mettendo nei guai), mentre Renzo chiede altro vino continuando a
lamentarsi dei potenti, che usano la penna e la parola scritta, ingannevole, contro i deboli e i poveri contadini come lui.
Il poliziotto confida a Renzo un suo finto piano per dare pane a buon mercato a tutti, calmierando il prezzo a seconda delle necessità di ogni famiglia: basterebbe
un biglietto con il nome, la professione, e il numero di bocche da sfamare, in modo da suddividere il pane in proporzioni giuste. Renzo cede all'inganno e afferma che sul suo biglietto andrebbe scritto “Lorenzo Tramaglino, celibe e senza figli”. Il poliziotto è soddisfatto e lo saluta.
Renzo ormai è
ubriaco, non essendo abituato a bere, e si rende ridicolo agli occhi degli avventori con le sue esclamazioni. Il suo discorso è confuso: accusa prima l'oste di avergli voluto estorcere il nome, nonostante siano i popolani a dargli da mangiare, poi rievoca gli eventi della giornata e infine allude alla sua vicenda personale, pur senza fare nomi, conservando un po' di prudenza.
Analisi Capitolo 14 Promessi Sposi: temi fondamentali
Nel discorso che Renzo pronuncia davanti alla folla Alessandro Manzoni traduce gli
ideali dei romantici lombardi del suo tempo, in quello che era il volgare del popolo, di fatto mettendoli in bocca al suo protagonista maschile. Il secondo discorso enunciato dal ragazzo è invece molto più ingenuo e meno politico: si tratta infatti di uno
sfogo anche violento dettato dai fumi dell'alcol. Come al solito anche in questa situazione l'ira del giovane viene placata dal pensiero dell'amata Lucia.
Riassunto I Promessi Sposi capitolo per capitolo
Noi di ScuolaZoo stiamo scrivendo tutti i riassunti de I Promessi Sposi. Se vi interessa leggere il capitolo precedente e successivo al quattordicesimo, ecco i link da seguire: